Violenza sessuale su una ragazzina Sessantenne in cella

Carcerazione preventiva disposta dal giudice, l’uomo accusato anche di pedopornografia: rischia oltre 10 anni
FIUME. Un sessantenne è finito dietro le sbarre a Fiume. Pesantissime le accuse avanzate nei suoi confronti: molestie sessuali, violenza e pedopornografia. A disporre la carcerazione preventiva di trenta giorni è stato il giudice istruttore del Tribunale regionale Duško Tišma, che ha così accolto la richiesta del procuratore di Stato. Prima di venire trasferito in cella l’uomo era stato interrogato alla presenza del suo avvocato Saša Jelusić.


Sulla vicenda le fonti ufficiali mantengono una estrema riservatezza, in modo da tutelare l’identità della vittima che al tempo dei fatti era una ragazzina di meno di 15 anni. Due i motivi che hanno portato al fermo cautelare per l’uomo: il pericolo di reiterazione del reato e quello di influenze indebite sui testimoni.


In merito alla vicenda la Procura ha diffuso uno scarno comunicato stampa spiegando che l’uomo è stato arrestato perché sospettato di molestie e sfruttamento sessuale di minore sotto i 15 anni di età, di sfruttamento di bambini a scopo pedopornografico e di introduzione di bambini nel mondo della pornografia. Secondo ricostruzioni di stampa i fatti sarebbero avvenuti fra il 2008 e il 2013 in due luoghi precisi della Regione litoraneo montana. Qui a più riprese il sessantenne avrebbe abusato sessualmente di una ragazzina, facendole anche visionare film pedopornografici. Se riconosciuto colpevole, rischia oltre dieci anni di carcere.


L’episodio emerso si inserisce in un fenomeno, quello della pedofilia e della pedopornografia, che in Croazia continua ad avere dimensioni preoccupanti. Al ministero della Giustizia è stato stilato il registro delle persone contro le quali sono state emesse condanne definitive per pedofilia: 1417 i nomi inseriti. Ma secondo gli esperti il loro numero effettivo e reale è di almeno 10 volte superiore: sarebbero almeno 14mila le persone non schedate. Più volte, nelle scorse estati, si sono inoltre verificati episodi di turisti stranieri sorpresi sulle spiagge croate con materiale scottante registrato sui telefonini e nelle macchine fotografiche, su segnalazione dei bagnanti che li avevano colti mentre riprendevano bambini nudi.
(p.r.)


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