“Violetta”, massaggi a luci rosse Sequestrato il centro cinese

Prestazioni particolari nella struttura di via Timeus, la tariffa arrivava sino a 100 euro. Le ragazze venivano sostituite quasi ogni mese. Proprietaria denunciata per sfruttamento della prostituzione
Di Corrado Barbacini
Foto Bruni 05.07.13 Centro Massaggi Cinese in via Timeus chiuso dalla Polizia-una delle prostitute
Foto Bruni 05.07.13 Centro Massaggi Cinese in via Timeus chiuso dalla Polizia-una delle prostitute

Il cliente entra al centro massaggi Violetta, in via Timeus. Si guarda attorno e, dopo aver fatto un cenno alla cinese che si trova nel locale, si dirige verso la zona rossa. Quella dove i massaggi non servono a lenire i dolori dell’artrite né quelli della sciatica.

Scene come questa sono state immortalate nelle ultime settimane dalle telecamere posizionate dagli investigatori della Squadra mobile all'interno del centro di via Timeus. Ieri il blitz disposto dal pm Federico Frezza. Gli agenti hanno fatto irruzione attorno alle 10. C’era già un cliente in attesa del trattamento. Il locale è stato sequestrato, e per sfruttamento della prostituzione è stata denunciata la proprietaria. Si tratta di una cittadina cinese nata nel 1973 e residente a Lodi, in provincia di Milano.

All'ingresso erano in bella mostra anche i dépliant con foto in quadricromia. L’offerta era mascherata con riferimenti esotici e orientali. Il prezzo - senza il “dessert” finale - andava da un minimo di 50 fino a 80 euro. A queste tariffe si aggiungeva poi quella per un rapporto sessuale. Si legge su un annuncio internet: «Troverete le massaggiatrici asiatiche che avete sempre sognato. Simpatiche, gentili e che sapranno donarvi gioia e dedizione in ogni massaggio e trattamento anche in vasca. Ampi futon e lettini, doccia e vasca per trattamenti in acqua».

Chi frequentava il centro Violetta pagava - è stato accertato - una tariffa di 50 euro per un cosiddetto massaggio normale. Cento euro invece occorrevano per una prestazione a quattro mani. A frequentare il centro massaggi erano professionisti, ma anche impiegati che utilizzavano al meglio la pausa pranzo. Gli agenti dallo scorso 18 giugno in poi hanno identificato sei clienti che si erano intrattenuti con le massaggiatrici dagli occhi a mandorla. Non solo uomini: ultimamente anche donne si recavano in cerca di emozioni particolari andavano nella struttura di via Timeus.

Le due massaggiatrici in servizio sono state fatte rivestire e accompagnate in Questura. Sono tutte cittadine cinesi regolarmente residenti in Italia. Avevano risposto a un'offerta di lavoro pubblicata su un quotidiano in lingua cinese diffuso nella comunità orientale d’Italia. Si trattava di un contratto “sulla parola” della durata di un mese per qualche migliaio di euro di compenso. Il loro lavoro - hanno accertato gli investigatori - consisteva nel masturbare i clienti e nel lasciarsi abbracciare, baciare, toccare il seno e le parti intime. Il giro di “dipendenti” - hanno accertato gli investigatori - era vorticoso. Le massaggiatrici venivano sostituite a rotazione quasi ogni mese.

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