Visintini: «Contiamo anche con poco vento»

Il velista triestino, navigatore della statunitense Sled della Tp52 SuperSeries, è in Barcolana con Portopiccolo Tempus Fugit «La mia casa è il mondo, ma tornare a Trieste per partecipare alla Coppa d’Autunno significa ritrovare tanti amici»
AUDI 52 SUPER SERIES SAILING WEEK PORTO CERVO 24. septiembre - 28. septiembre, Sardinia, Italy
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«Quante Barcolane ho fatto? E chi lo sa... Ho iniziato da bambino... E quando non ero in mare ero in sede a collaborare come potevo nell’organizzazione. Mi ricordo quando scrivevamo su una lavagna gigante i nomi degli iscritti».

Andrea Visintini una quindicina di anni fa ha lasciato il golfo per lanciarsi nell’avventura della vela mondiale: da due stagioni è il navigatore di Sled, la barca che nel circuito delle Tp52 SuperSeries ha vinto proprio l’ultima tappa 2019, un paio di settimane fa a Porto Cervo. E nella Barcolana 51 è su CQS, lo scafo della Tempus Fugit quest’anno griffato Portopiccolo. Tre edizioni fa invece aveva vinto la Coppa d’Autunno con Alfa Romeo Shockwave, con skipper Furio Benussi: «Allora fui proprio io a mettere in contatto Furio con l’armatore della barca: quante trattative per arrivare all’accordo!» ricorda. Questa invece è la seconda esperienza con il team di Tempus Fugit: «Ci conosciamo meglio tutti noi dell’equipaggio e conosciamo meglio la barca. Ma al di là di tutto, la Barcolana significa, per chi come me è via tante, tantissime settimane all’anno per regatare, tornare a casa e ritrovarsi con tutti gli amici velisti che a loro volta tornano a casa dai quattro angoli del globo per questa occasione. E vivere allora giornate bellissime, uniche».

Con quest’anno almeno quattro barche che partono sapendo di poter dire la loro nella lotta per la vittoria. «È vero, ed è bello che ci siano almeno altri tre scafi con i quali confrontarci sapendo che ciascuno può ambire al successo finale. L’anno scorso era stata una sfida a due tra noi e il team di Furio, quest’anno i giochi si ampliano. E a questo proposito dico che il messaggio lanciato a tutto il mondo della vela (e non solo) dal team di Francesca Clapcich con un equipaggio di donne grandi veliste che possono concretamente competere per vincere è davvero una bellissima idea. Chi vincerà, poi, non lo so. Noi ci crediamo anche perché abbiamo dimostrato di poter dire la nostra anche con poco vento, come è annunciato per domenica».

Andrea Visintini, architetto, grafico è ben presto diventato anche un esperto di computer in anni in cui ancora non era un mondo troppo frequentato. Soprattutto non lo era dal popolo dei velisti. E così lui in breve ha capito come la passione della barca poteva trasformarsi in una professione grazie proprio alla sua confidenza con la tecnologia. «L’altra fortuna - spiega - è l’aver poi trovato armatori illuminati che volevano sperimentare le tecnologie di bordo e mi hanno dunque permesso di farlo. È una scuola che ti fai sul campo». E così è arrivato poi anche il contatto con il mondo dei Tp52, con team Sled che proprio in questi giorni lo ha confermato per la prossima stagione: «Non solo, l’armatore di Sled ha anche appena acquisito una barca storica, un 12 metri stazza internazionale con il quale parteciperà a un circuito nelle acque del Nord America nella prossima stagione e anch’io sarò dell’equipaggio».

Ma quale è adesso il sogno (velico) nel cassetto di Andrea Visintini? «Fino a tre anni fa avrei risposto poter fare una Ocean Race. Ma poi è nato mio figlio Ludovico e quindi non ci penso nemmeno a stare via da casa per troppi mesi consecutivi. E allora dico che adesso sto vivendo il mio sogno, navigo con quelli che sono diventati miei grandi amici e che fino a solo pochi anni fa erano i miei idoli. Cosa chiedere di più: faccio un lavoro che mi permette di vivere il mondo come se fosse casa mia fianco a fianco con persone che arrivano dai quattro angoli della terra, tutte unite dalla medesima grande passione per la vela...» —



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