Visite in “nero”, indagato De Vanna

L’accusa è quella di aver visitato i pazienti all’interno dell’ospedale pubblico e di essersi intascato tutti i soldi della parcella, attività privata intramoenia in cui l’Ass non ha percepito nulla. Insomma, peculato e truffa.
Nei guai è finito il professor Maurizio De Vanna, direttore della Clinica psichiatrica dell’Università di Trieste, ma anche consulente della procura nei casi più controversi. L’ultima perizia importante l’ha redatta in occasione del processo a carico di Giulio Simsig, condannato per l’omicidio di Tiziana Rupena.
L’altra mattina su ordine del pm Massimo De Bortoli i finanzieri si sono presentati nell’abitazione e nell’ambulatorio professionale di De Vanna e hanno esibito un decreto di perquisizione. Sono stati sequestrati documenti, agende, appunti, promemoria, registri, annotazioni e diari, che fanno riferimento all’attività professionale dello psichiatra. I finanzieri, sempre su ordine del pm De Bortoli, hanno anche sequestrato i drive del computer, i supporti informatici, un buon numero di cd e di chiavette.
In pratica il sospetto del sostituto procuratore Massimo De Bortoli è che il noto docente di psichiatria abbia esercitato in proprio l’attività professionale all’interno della struttura pubblica riscuotendo, previo appuntamento di visita medica, senza passare per il centro unico di prenotazione, il corrispettivo e soprattutto senza mai emettere la relativa fattura.
Così, sempre secondo l’accusa, De Vanna avrebbe intascato quanto pagato dai pazienti. I quali, così è emerso dalle prime indagini, avrebbero consegnato il denaro contante a De Vanna stesso o a una persona di sua fiducia che - peraltro - si era in precedenza occupata della prenotazione attraverso un circuito parallelo a quello del Cup. Nessuna fattura e pagamento brevi manu, in nero.
L’indagine del pm De Bortoli è scattata dopo la segnalazione di un paziente che appunto aveva pagato con questo sistema la visita specialistica effettuata dal professionista all’interno della struttura ospedaliera.
Poi gli investigatori del Gruppo Trieste della Guardia di finanza sono riusciti a risalire in breve ad altre sette visite effettuate in nero nelle strutture dell’Ass Triestina. Ma l’ipotesi dei finanzieri è che gli episodi sospetti possano essere in realtà molti di più.
Da qui appunto l’ordine di perquisizione e una serie di accertamenti mirati disposti personalmente dal pm.
Il nome di Maurizio De Vanna è comparso qualche settimana fa nella top ten relativa alle prestazioni private effettuate in regime di intramoenia, cioè le visite prenotate all’interno del servizio sanitario pubblico, che poi incamera una quota della parcella e versa la parte restante nella busta paga del singolo professionista. Era emerso che una “relazione medica di alta complessità” del professor Maurizio De Vanna è valutata la cifra di mille euro.
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