Visite non autorizzate, udienza a ottobre

Nuova documentazione prodotta dall’accusa nel processo che coinvolge 18 medici

Rinvio al 4 ottobre. L’udienza dibattimentale del processo che coinvolge 18 medici imputati con l’accusa di concorso in falso ideologico è stata ieri rinviata. Vari i testimoni che avrebbero dovuto essere sentiti. L’inchiesta, condotta dal pm Maddalena Chergia, riguarda l’attività fra il 4 gennaio del 2007 e il 19 dicembre 2008 del Centro di medicina dello sport, struttura ospitata all’epoca negli spazi dello stadio Nereo Rocco. In cima all’elenco degli imputati il medico Auro Gombacci, già responsabile del Centro, e chiamato a rispondere oltre che di concorso in falso ideologico anche della presunta violazione dell’articolo 193 del Testo unico sulle leggi sanitarie: è accusato di aver tenuto in piedi una struttura sanitaria privata (il Centro di medicina dello sport per l’appunto) in cui venivano fornite prestazioni specialistiche senza però la necessaria autorizzazione della Regione.

A determinare il rinvio dell’udienza è stata la presa di posizione degli avvocati della difesa, che hanno chiesto di poter avere del tempo per esaminare la nuova documentazione prodotta dall’accusa e portata in aula proprio ieri dal viceprocuratore onorario Grazia Pirozzi, delegata per l’udienza dal procuratore generale Michele Dalla Costa. Il giudice Paolo Vascotto ha disposto di inserire i nuovi incartamenti nel fascicolo del dibattimento, producendoli con riserva di acquisizione per permettere ai difensori di consultarli prima dell’audizione dei testimoni.

L’inchiesta ha coinvolto i medici che pur operando al Rocco non erano in possesso della specialità di medicina dello sport ma - secondo l’accusa - «attestavano falsamente nei certificati di idoneità, fatti dei quali l’atto era destinato a provare la verità». Poi i certificati venivano firmati da Gombacci, e dai colleghi Gianfranco Stupar ed Eberardo Chiella che invece la specialità l’avevano conseguita. Gli altri imputati nel processo, con l’accusa di concorso in falso ideologico, sono Gianfranco Stupar ed Eberardo Chiella, e inoltre Alan Biloslavo, Gianna Cappitelli, Massimo Cordini, Eleonora Martini, Caterina Gerolami, Michela Giuricin, Arianna Ius, Alain Martin Jounda Ntang, Ledia Papanikolla, Donatella Piva, Francesca Romano, Annalisa Saba, Walid Sawaid, Kyriakos Tspralis e Riccardo Zero. (m.u.)

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