Volano le nozze civili in chiesa solo quattro

GRADISCA. Tornano a crescere i matrimoni civili a Gradisca. E crollano, per contro, quelli religiosi. Dopo un'annata per certi versi anomala, quella del 2015, in cui i due dati avevano sfiorato un...

GRADISCA. Tornano a crescere i matrimoni civili a Gradisca. E crollano, per contro, quelli religiosi. Dopo un'annata per certi versi anomala, quella del 2015, in cui i due dati avevano sfiorato un clamoroso quanto estemporaneo pareggio, l'anno da poco conclusosi nella cittadina della Fortezza ha confermato un trend registrato ormai un po' ovunque in tutto l'Isontino.

I matrimoni celebrati a palazzo Torriani sono stati 19 (10 l'anno prima, mentre furono 19 anche nel 2014), mentre quelli officiati nelle chiese gradiscane sono crollati ad appena 4, la metà di dodici mesi prima. Le promesse davanti a un sacerdote sono dunque cinque volte meno quelle sancite davanti al primo cittadino o ai suoi delegati, dunque. Emerge anche questo dato dall'annuale statistica gentilmente fornita dai Servizi Demografici del comune retto dal sindaco Linda Tomasinsig. Un dato che conferma una volta di più come sia mutata la percezione che oggi le persone, e le coppie, hanno del matrimonio: paura del "per sempre", non necessità di "istituzionalizzare" un fatto privato come l'unione di coppia (tantomeno in forma religiosa) e naturalmente le difficoltà economiche e la crisi del mondo del lavoro sono concause che da tempo interrogano la Chiesa e i sociologi.

E quindi, specie le giovani coppie, scelgono spesso la strada della convivenza, invece che quella del matrimonio, perché meno vincolata e vincolante.Sull'aumento delle nozze civili a Gradisca, poi, conta anche il fatto che la location di Palazzo Torriani sembra piacere parecchio agli "sposini", anche provenienti da fuori le mura della Fortezza, "set" ideale anche per i gli scatti fotografici post cerimonia con i suoi tanti parchi e giardini. Nel corso del 2016 non sono state invece registrate, dall'ufficio anagrafe comunale, le neonate unioni civili.

Approvata l'11 maggio 2016 e oggetto di grandi discussioni in Parlamento per la sua approvazione, come pure nella società, si tratta di una legge assolutamente nuova che disciplina le unioni tra appartenenti allo stesso sesso. Le linee attuative della legge Cirinnà linee attuative equiparano esplicitamente la cerimonia delle unioni a quella del matrimonio civile, stabilendo che i due istituti debbano tenersi - senza appunto distinzione - nella stessa sede, che il celebrante debba indossare la fascia tricolore e che la cerimonia possa essere condotta anche da privati cittadini e non solo da sindaci, consiglieri comunali, assessori e funzionari.(l.m.)

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