Volo in una bolla di sapone alla scoperta di altri mondi

Serata finale di Mat+S, l’iniziativa dell’Ert per le scuole elementari che ha puntato sulla conoscenza dei Paesi d’origine dei compagni stranieri

di Laura Blasich

È stato un viaggio allo scoperta del rapporto tra matematica e poesia divertente, a tratti commovente, ma mai banale, quello che oltre 180 bambini della scuola primaria Duca d’Aosta hanno proposto dal palcoscenico del teatro Comunale. Nonostante numeri e parole in rima sembrino fare a pugni, i bambini ne hanno scoperto i legami più o meno nascosti grazie al progetto Mat+S, Musica arte teatro più scienza, che ormai da 11 anni l'Ert, l’Ente regionale teatrale, realizza a Monfalcone grazie al supporto finanziario del Comune, coinvolgendo la scuola dove forse si concentrano le complessità di una città a forte tasso di immigrazione. Come confermato dallo spettacolo di venerdì, il progetto di Ert e Comune, grazie alla guida e all’energia insostituibili di Luisa Vermiglio e all'entusiasmo delle insegnanti, rappresenta un importante strumento di avvicinamento tra bambini con culture, lingue e storie personali molto diverse tra loro, ma anche per fare i conti con il presente. E così i bambini della quarta C si sono imbarcati su una mega-bolla trasparente e nello stesso tempo tanto resistente da portarli a visitare i Paesi di origine di alcuni compagni di classe: Serbia e Albania, Ucraina, Bangladesh e Thailandia. A ogni tappa a raccontare il mondo visto dagli occhi di chi ha doppie radici un haiku, un breve componimento di antica origine giapponese, letto prima da un bambino italiano e poi nella propria lingua famigliare dai bambini stranieri, in quasi tutti i casi sempre tali per la legge, anche se nati in Italia.

Un percorso, quello dei bambini della quarta C, che si è concluso però nel Giappone squassato dallo tsunami e dal terremoto, un evento così lontano, ma reso vicinissimo dalle immagini della tv che i piccoli poeti hanno tradotto in brevi, bellissimi versi, agitando e dando vita alle gigantesche onde dipinte nella prima metà dell’800 dal pittore nipponico Hokusai Katsushika. A giocare con le parole della matematica sono stati invece i ragazzini della quinta B che con molto spirito e arguzia hanno rappato su uguaglianza, maggioranza e minoranza per arrivare a parlare di distanza e vicinanza, esclusione e inclusione, rispetto e accoglienza. Filo conduttore di tutto lo spettacolo, le bolle scoperte nel laboratorio con l’artista Eros Goni hanno permesso ai bambini di costruire mondi trasparenti e fragili, esprimere desideri, raccontare storie, come quella della “bambina accarezzacani” della terza D, o giocare con le architetture lucenti nate dall’incontro di più bolle, inventare miscele per bolle super-resistenti e, alla fine, brindare alla poesia. «Che unisce, in un momento in cui l’integrazione è una partita fondamentale», ha sottolineato il direttore dell’Ert Renato Manzoni, ringraziando il Comune, Luisa Vermiglio e i suoi collaboratori, le insegnanti e i bambini.

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