Wärtsilä manda Colautti a Taranto E il sindacalista s’incatena ai cancelli
«Per imprescindibili esigenze tecnico/organizzative» Sasha Colautti, ex segretario della Fiom e da poco esponente della Usb, avendo deciso di terminare il periodo di distacco sindacale, non rientrerà...

«Per imprescindibili esigenze tecnico/organizzative» Sasha Colautti, ex segretario della Fiom e da poco esponente della Usb, avendo deciso di terminare il periodo di distacco sindacale, non rientrerà nella sua abituale sede lavorativa Wärtsilä di Bagnoli ma sarà trasferito nella “base” che il gruppo finlandese possiede a Taranto in via del Tratturello 6. Dovrà prendere servizio lunedì 3 luglio alle ore 8.30. Perchè Taranto ha bisogno di un “service technician”, mentre a Trieste, dove ci sono oltre mille dipendenti, non c’è posto per il reintegro dell’operaio di terzo livello Sasha. I)ntanto, per preparare il trasferimento nella vicina città pugliese, Colautti viene esentato dalla prestazione lavorativa nella fabbrica di Bagnoli. Dal 1° luglio al 30 settembre riceverà, per indennità di cambio-sede, 1500 euro diluiti in tre rate.
La raccomandata a mano, firmata dal capo del personale Raffaele Ferrio, è stata consegnata ieri mattina, nella portineria dello stabilimento, alla matricola 346221 Colautti. Con preghiera di restituirla controfirmata.
Ma la controfirma di Colautti al dottor Ferrio è stata vergata dalla catena, con la quale il dipendente-sindacalista si è legato ai cancelli della Wärtsilä, dove ha trascorso una fresca notte di protesta. E in risposta all’inedito trasferimento è scattato nelle officine uno sciopero spontaneo e un presidio ai cancelli. Tra l’altro da due giorni l’esponente di Usb si era presentato invano in portineria, per accedere al posto di lavoro, ma era stato bloccato in attesa di ordini superiori, ordini che si sono appalesati ieri mattina.
I segretari di Fiom, Fim, Uilm sono saliti a Bagnoli, per capire sul campo cosa stesse succedendo. Marco Relli (Fiom), Umberto Salvaneschi e Fabio Kanidisek (Fim), Antonio Rodà (Uilm) hanno incontrato lo stesso Ferrio, il quale ha confermato il trasloco di Colautti a Taranto. La Fiom ha “coperto” lo sciopero spontaneo, proclamando altre tre ore di stop pomeridiane e notturne, al quale non hanno aderito Fim e Uilm.
Molte, come prevedibile, le reazioni. Usb Industria parla di atteggiamento anti-sindacale in violazione dello Statuto dei lavoratori: vuole che Wärtsilä ritiri il trasferimento, altrimenti attiverà tutti i canali sindacali e legali. Nonostante le tensioni degli ultimi mesi riepilogate in un comunicato polemico nei confronti di Colautti, lo stesso neo-segretario della Fiom Relli ha dichiarato che «un’azione simile rivolta contro un lavoratore che ha appena terminato la sua aspettativa suona come un’aggressione che mina le fondamenta delle libertà sindacali». Antonio Rodà, responsabile Uilm, è preoccupato per il metodo seguito dall’azienda che prefigura «un pericoloso precedente».
Anche la politica in campo. Solidarietà a Colautti dal gruppo consiliare del M5S per l’arbitrario trasferimento. Di provvedimento «illegittimo» e di violazione della legge 300 scrivono in una nota i consiglieri regionali di Sel Giulio Lauri e Alessio Gratton. «Rappresaglia contro un sindacalista impegnato e deciso» sono le parole del segretario di Rifondazione comunista Peter Behrens. Infine il segretario regionale del Pci, Stojan Spetic, è andato ai cancelli di Bagnoli per recare solidarietà a Colautti.
magr
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