Welfare agli immigrati, la Lega riduce il tetto

«Porteremo da 15 a 10 gli anni di residenza». Pdl favorevole. Udc perplesso: «Intervenga la giunta»
di Roberto Urizio
TRIESTE La Lega abbassa le pretese sull’accesso al welfare degli stranieri e non impone più almeno 15 anni di residenza o attività lavorativa in Friuli Venezia Giulia. Lo annuncia il capogruppo Danilo Narduzzi nel giorno in cui la quarta commissione consiliare dà parere favorevole alla proposta di legge che indicava proprio in 15 anni la soglia minima per accedere alla Carta famiglia e agli altri contributi sociali.


«Questa proposta - spiega Narduzzi - è antecedente al dibattito di dicembre, in aula, quando abbiamo esaminato la Finanziaria. Pertanto, alla luce di quanto è successo e per uniformarci a quanto prevede anche temporalmente il Fondo povertà della giunta, depositeremo alcuni emendamenti con cui correggeremo la norma». Il capogruppo ne anticipa i contenuti: basteranno 5 anni per i cittadini comunitari e 10 per gli extracomunitari per poter beneficiare di misure regionali come la Carta Famiglia, i contributi per l’abbattimento delle rette per gli asili nido, i contributi per libri e trasporto scolastico, gli assegni di studio per le scuole non statali, il fondo per l’autonomia possibile e l’accesso all’edilizia popolare, anche se a novembre è stata approvata una norma che prevede proprio per le case Ater la residenza da 10 anni in Italia di cui 5 in Friuli Venezia Giulia.


Quella di Narduzzi, però, non è l’unica ipotesi in pista. Il Pdl vota favorevolmente in commissione, «a patto che il testo venga modificato come annunciato dalla Lega», afferma il capogruppo Daniele Galasso, ricordando però che «si sta ancora ragionando su come uniformare l’accesso agli strumenti del welfare».


È possibile, spiega Galasso, che si vada a semplificare il quadro prevedendo un limite di 10 anni di residenza in Italia (senza discrimini per quanto concerne la presenza in regione) e non distinguendo tra comunitari ed extracomunitari. Non partecipa al voto in commissione l’Udc: «Provvedimenti di questa natura devono essere approfonditi, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo che colpisce famiglie italiane e straniere» sostiene il consigliere Maurizio Salvador. E ancora: «Riteniamo che su un provvedimento di tale portata sarebbe importante un intervento della giunta per evitare fughe in avanti o intenti strumentali».


Il capogruppo del Pd, Gianfranco Moretton, sostiene che con le norme proposte dalla Lega «si afferma l’esistenza di un legame tra individuo e territorio che non viene toccato nemmeno quando queste persone sono in Friuli Venezia Giulia per produrre reddito. Si tratta di una forma sottocutanea di razzismo che va a toccare anche i bambini e gli anziani». Tuttavia, conclude Moretton, «i nuovi limiti temporali smentiscono l’impostazione ideologica voluta dalla Lega. Ancora una volta regnano incertezza e confusione».

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