Zagabria non compra più gli F-16 israeliani

TRIESTE L’affare dell’acquisto di 12 caccia F-16 Barak della Croazia da Israele per un ammontare complessivo di 500 milioni di dollari si complica. Secondo quanto riferito dalle colonne del Večernji list di Zagabria il governo guidato da Andrej Plenković è intenzionato a rescindere il contratto sottoscritto con il governo di Tel Aviv. In poche parole il ragionamento croato è : mentre gli Stati Uniti e Israele litigano sulla possibilità o meno da parte dei secondi di vendere tecnologia installata su arerei made in Usa a terzi, la Croazia riapre di fatto la gara internazionale per la fornitura dei caccia purché questi abbiano la tecnologia e l’armamento espressamente richiesto da Zagabria.
Il Congresso americano ha dato il proprio via libera alla vendita di Israele degli F-16 alla Croazia ma senza le 17 modifiche tecnologiche apportate da Tel Aviv al caccia, modifiche che riguardano l’avionica, il sistema elettronico e i motori dell’aeromobile originariamente costruita dalla Lockheed. I 12 caccia “svestiti” dalla tecnologia israeliana verrebbero a costare 135 milioni di dollari e questo spiega il clamore destato nei giorni scorsi dalla dissonanza delle cifre tra il contratto sottoscritto con Israele (500 milioni di dollari) e quanto offerto invece direttamente dagli Usa.
«Noi abbiamo posto in essere un dialogo “g to g” ossia governo con governo - spiega al Večernji il generale brigadiere Davor Tretinjak a capo del team incaricato di condurre le trattative dal ministero della Difesa croato per l’acquisto dei caccia da combattimento - ma ora evidentemente lo stato delle cose è cambiato. Nella nostra richiesta era chiaramente specificato che andavamo ad acquistare il modello F-16 Barak e non quello base (F-16 C/D) e per questo abbiamo suggerito al governo di non accondiscendere ad altri accordi e di bloccare il tutto».
Il tutto mentre dagli Stati Uniti giunge la conferma che il segretario di Stato americano alla Difesa uscente James Mattis ha risposto negativamente alle richieste del premier israeliano Benjamin Netanyahu di permettere a Tel Aviv la vendita degli F-16 Barak alla Croazia.
Dietro al veto degli Stati Uniti giace la richiesta di caccia F-16 da parte di Romania e Bulgaria (la seconda sotto forti pressioni di Washington) e quindi l’amministrazione Trump vorrebbe vendere a tutti e tre i Paesi balcanici lo stesso tipo di aerei. E poi c’è il non trascurabile aspetto che Gli Usa vorrebbero vendere i “propri” aerei e non vedere che gli stessi siano venduti, con opportune modifiche, da altri Paesi alleati (leggi Israele).
Il tutto mentre il ministro della Difesa serbo Alexandar Vulin ha detto di essere fiero che l’aviazione militare ha in dotazione nove caccia Mig-29 mentre altri quattro saranno acquistati dalla Bielorussia nel 2019. La corsa al riarmo nei Balcani non si ferma. —
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