Zagabria sposta la movida sulle sponde della Sava

La capitale croata si appresta a trasformare le sponde del fiume che attraversa la parte meridionale della città in un’area attrezzatissima, dove sorgeranno cinema all’aperto, gazebo, aree di divertimento, alcuni moli e persino una piscina galleggiante.

ZAGABRIA. Zagabria segue l’esempio di Belgrado e rivaluta il lungo Sava. La capitale croata si appresta a trasformare le sponde del fiume che attraversa la parte meridionale della città in un’area attrezzatissima, dove sorgeranno cinema all’aperto, gazebo, aree di divertimento, alcuni moli e persino una piscina galleggiante. Il lungofiume, dove oggi si trovano soltanto alcune vecchie barche spiaggiate adibite a bar (comunque non prive di fascino), diventerà entro quest’estate un centro della movida cittadina, proprio come si sta facendo nella capitale serba.

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Uno dei rendering del maxiprogetto proposto dagli investitori arabi


Ma il paragone con Belgrado, dove il mastodontico progetto “Belgrade Waterfront” sta già rivoluzionando il lungo Sava (non senza polemiche), finisce qui. Il comune di Zagabria non ha infatti in programma grattacieli e complessi residenziali, né nuovi centri commerciali, ma soltanto delle strutture temporanee dal costo di 20 milioni di kune (circa 3 milioni di euro), la cui costruzione sarà ultimata già quest’estate e al più tardi entro l’anno. L’area verrà in seguito data in affitto a ristoratori, commercianti e associazioni. Per avere un’idea di quanto si costruisce invece qualche centinaio di chilometri più a sud, sul lungo Sava belgradese, si pensi che il progetto serbo ha un valore di 3 miliardi di euro e prevede 1,8 milioni di metri quadri di costruzioni… Ma torniamo alla Croazia. “Sava activities” è il nome del progetto che ha preso il via in questi giorni con le prime costruzioni e per il quale il comune di Zagabria spera di ottenere dei finanziamenti europei. L’obiettivo dell’opera è quello di riavvicinare il fiume al centro della capitale, rivalutando un’area che dista quasi 3 km dalla città alta e che è stata tralasciata dalle autorità cittadine negli ultimi cinquant’anni. Si tratta di trasformare questa zona, dove oggi si può solo correre sugli argini, in un nuovo fulcro della movida e della vita cittadina, attivo perlomeno durante l’estate.

Su 7 km e su entrambe le sponde del fiume, lo studio di architettura internazionale OpenAct, vincitore nel 2015 del bando pubblico lanciato dal comune, ha in programma di realizzare nove strutture poliedriche, in grado di servire a diversi scopi e di trasformarsi facilmente senza grandi interventi edilizi. Un progetto snello, dunque, che prevede piste ciclabili, promenades, campi sportivi, parchi da skate o ancora spazi adibiti a bar, tutti costruiti in modo tale da essere «smontabili in meno di 24 ore, qualora il livello della Sava dovesse aumentare», come analizza il portale hrturizam.hr. Gli architetti all’origine del progetto immaginano spazi per concerti all’aperto (come il celebre InMusic che si tiene ogni anno allo lago zagabrese di Jarun), per il Zagreb Film Festival (Zff), o più semplicemente per attività sportive e di divertimento. Si tratta di «un’esplorazione delle opportunità di sperimentazione degli effetti di interventi relativamente piccoli, morbidi e temporanei e caratterizzati da dinamismo, immaterialità e indeterminazione», si legge sul sito di OpenAct.

Un progetto, insomma, che contrariamente a quanto avviene a Belgrado non attirerà grandi capitali, ma non causerà nemmeno uno travolgimento del paesaggio cittadino. «Ogni singola struttura sarà in grado di ospitare attività diverse», spiegano gli architetti, permettendo così di «generare infinite possibilità di eventi e utilizzi».

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