Zamparini: «I tecnici del Comune hanno violato la mia proprietà»

«I tecnici del Comune di Grado sono entrati nella mia proprietà senza alcuna autorizzazione», manda a dire Maurizio Zamparini attraverso l’immobiliare Mare Monti Grado, appunto del gruppo Zamparini. Si ingarbuglia dunque una situazione già delicata: quella dell’abusivismo accertato dal Comune di Grado in valle Cavarera, in un’area di proprietà Zamparini. La “scoperta” delle baracche abusive è nata in seguito a una specifica richiesta fatta al Comune – non si sa se dai carabinieri o dalla polizia locale – finalizzata all’espletamento della pratica relativa a una denuncia di uno o due privati gestori di due distinti piccoli orti nella zona. Il Comune evidenzia che non si è trattato assolutamente di una propria iniziativa. Tuttavia la verifica fatta dai tecnici comunali potrebbe anche creare qualche ulteriore problematica poiché la proprietà sottolinea che l’ispezione dei tecnici comunali è stata fatta in un’area privata senza alcuna autorizzazione. «È evidente – afferma la Mare Monti Grado del gruppo Zamparini – che la verifica del Comune è stata seguente a una segnalazione fatta da qualcuno poiché quei terreni si trovano dietro una fitta boscaglia e non sono visibili dalla strada. Inoltre l’accesso è privato ma noi non abbiamo ricevuto alcuna istanza di verifica della proprietà, pertanto i tecnici comunali sono entrati senza autorizzazione». La Monte Mare Grado ricorda anche che al punto 5 dell’ordinanza del Comune è specificato che ci sarebbe un cancello attualmente bloccato dalla vegetazione il cui scopo è «impedire l’accesso agli estranei alla stradina privata. Eppure loro sono entrati in proprietà privata». La questione verte, come abbiamo riportato, sulle baracche che ci sono in zona e che tutti ricordano essere presenti almeno da oltre mezzo secolo. E ci sono anche delle altre baracche abbandonate da anni. Quanto alle recinzioni, spiega la proprietà, non si tratta d’altro che di «rete elettrosaldata sgangherata e i manufatti all’interno di origine preistorica». Intendendo con ciò che sono esistenti da un’infinità di tempo, cosa che si evince anche da altre verifiche e considerazioni. I tecnici della Monte Mare Grado hanno verificato, infatti, anche gli atti d’acquisto dei terreni dai privati con la parte venditrice che ha chiaramente dichiarato la regolarità degli immobili rispetto alle prescrizioni allora vigenti. Almeno per uno degli orti, quello dove c’è anche l’acqua corrente (il pozzo è di proprietà della Monte Mare Grado), fa parte di una scrittura privata fra un residente di Valle Goppion e la Monte Mare Grado che ha acquistato il terreno lasciando all’ex proprietario l’uso del terreno fintanto che non avrebbe dato il via ai suoi lavori. A oggi c’è un’ordinanza del Comune che obbliga la sospensione dei lavori, termine tecnico affinché la proprietà possa, nell’arco di 60 giorni, dimostrare dell’antica esistenza delle baracche. Se ciò non dovesse avvenire il Comune sarebbe obbligato a demolire i manufatti. —
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