Zidarich festeggia i primi 10 anni della super cantina a “quota -20”

Il viticoltore di Prepotto si racconta in occasione del compleanno della sua creatura scavata nella roccia: «Il Carso è vita e lavoro» 

LA RICORRENZA

«Il Carso è la mia terra, rappresenta il mio modo di essere e di pensare. Il Carso è vita e lavoro. Credo nella tradizione e nella vocazione della mia terra, produco vini in modo naturale, secondo il concetto dei vini veri». Il pensiero di Benjamin Zidarich, uno dei maestri del vino della provincia di Trieste, viene espresso ancora con più forza alla luce della festa per il decennale per l’inaugurazione ufficiale della nuova cantina nella sua Prepotto.

Il locale, scavato interamente nella roccia, con una profondità di 20 metri e uno sviluppo su cinque piani complessivi, è una delle mete preferite non solo dai triestini, ma anche dai tanti turisti italiani e stranieri che si recano nella frazione del comune di Duino Aurisina. «La mia struttura ospita l’intero processo produttivo vitivinicolo dell’azienda, con la cantina, la zona invecchiamento dove è stato costruito un soffitto a volte in pietra, le aree adibite alla lavorazione, e la sala di degustazione, collocata al livello più alto, dove si gode della oramai famosa vista aperta sulle vigne circostanti e sulle coste italiane, slovene e croate», racconta Zidarich. La cantina, frutto del progetto dell’architetto Paolo Meng, è stata costruita in quasi otto anni ed è in gran parte sotterranea, per uno sviluppo complessivo di circa 1.200 metri quadrati. Zidarich è in continua espansione per quanto riguarda il mercato estero.

Gettonatissima è la linea classica conosciuta ben oltre i confini di Prepotto formata da Vitovska, Malvasia, Terrano e Prulke, quest’ultimo creato grazie all’assemblaggio di Vitovska, Malvasia e Sauvignon. Ma non mancano i vini da vera e propria collezione e non ancora sold-out come il Ruje, assemblaggio di Merlot e Terrano del Carso, oppure il passito Martina, o ancora la Vitovska collection del 2011 prodotta in soli 1.300 esemplari. «Da inizio Ottocento la famiglia è sempre stata dedita alla cultura del vino, nel 1988 io ho iniziato il primo imbottigliamento – conclude Zidarich – puntando sempre sulla qualità e sulle risorse del territorio, che offre grandi potenzialità anche ai nostri giovani».—

Ri.To.

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