Zombi, alieni, vampiri, astronavi e robot

I 36 film in cartellone, con 22 anteprime italiane, sugli schermi della Sala Tripcovich e del Teatro Miela
Di Daniele Terzoli

SEGUE DALLA COPERTINA

di DANIELE TERZOLI

Scenari post-apocalittici dominano in “Jackrabbit” dell’americano Carleton Ranney, ambientato in un mondo in cui macchinari obsoleti hanno sostituito le scintillanti tecnologie di oggi; “The Survivalist” del britannico Stephen Fingleton, cruda storia di sopravvivenza tra le foreste dell’Irlanda del Nord; “Turbo Kid”, action comedy del trio canadese RKSS, intriso dell’estetica anni ’80; “Wyrmwood” di Kiah Roache-Turner, zombie-movie australiano ispirato a Mad Max; e “Crumbs”, primo film sci-fi prodotto in Etiopia, con regia dello spagnolo Miguel Llansó, mix di surrealismo, cultura pop e critica alla globalizzazione.

La forma del mockumentary segna il vampiresco “What We Do in the Shadows”, dei neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi, e “No Men Beyond This Point” di Mark Sawers, ucronia in cui le donne non danno più vita a figli maschi. Dall’Oriente, “The Whispering Star” è una favola di fantascienza nipponica realizzata da Sion Sono, dove un fattorino robot medita sul mistero della natura umana.

Tra gli ospiti del festival, che incontreranno il pubblico in sala: Thomas Gunzig, sceneggiatore assieme al cineasta Jaco Van Dormael di “Dio esiste e vive a Bruxelles” (The Brand New Testament), già campione d’incassi oltralpe e in uscita in Italia a fine novembre; Alberto Marini, sceneggiatore e produttore torinese trapiantato a Barcellona, col suo esordio alla regia “Summer Camp”; Dmitriy Grachev per il blockbuster russo in stile hollywoodiano “Calculator”; il make-up artist inglese Paul Hyett e il suo creature-movie “Howl”; Benni Diez (già agli effetti speciali di “Melancholia” di Lars Von Trier) e le vespe mutanti di “Stung”; Samuel Schwarz, filmaker svizzero autore (con Julian M. Grünthal) di “Der Polder”, opera che esplora i confini tra realtà e videogioco. In anteprima mondiale approda al festival “Andron - The Black Labyrinth” di Francesco Cinquemani, con protagonisti Alec Baldwin, Danny Glover, la superstar Skin e Margareth Madè, mentre il film di chiusura sarà “The Zero Theorem” di Terry Gilliam, con Christoph Waltz nei panni di un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale.

Novità di questa edizione, i film di mezzanotte: “Idyll” di Tomaž Gorki?, primo horror prodotto in Slovenia e trionfatore al Festival di Portorose; la sanguinosa avventura heavy metal “Deathgasm” di Jason Lei Howden; la ghost-story “We Are Still Here” di Ted Geoghegan; e il perturbante “It Follows” di David Robert Mitchell.

Tra i cortometraggi (più di 35 titoli su cinque programmi), spicca “Zero” di David Victori, produzione di Ridley Scott con YouTube.

Riveduto e ampliato, ritorna anche lo “Spazio italia”, programma dedicato alla fantascienza “made in Italy”. Tra i titoli, “Strings - Senza tempo” di Alessio Vasarin e Sandro Tarter, “Ananke” di Claudio Romano, e “Monitor” di Alessio Lauria; nel palinsesto due film di animazione, “Bangland” di Lorenzo Berghella e “Acid Space” di Stefano Bertelli. Interamente “made in Trieste” il fantapolitico “Muffe Il film” del videoartista Guillermo Giampietro. Ma c’è anche l’intramontabile Luigi Cozzi, con le prime immagini in esclusiva del suo “Blood on Méliès’ Moon”.

E per gli spettatori del futuro, al cinema Ariston la sezione “Space Kids”, con “Il bambino che scoprì il mondo” e “Mercano, el marciano”.

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