Zulian a Monrupino “dipinge” le note di Merkù

Una trentina di opere alla Casa Carsica nella mostra “Alba”, domenica l’incontro con il pittore

Nello spazio antico della Casa Carsica di Monrupino il sinuoso segno pittorico di luce di Boris Zulian si dipana fino al 25 maggio - come in una danza armonica e vibrante - in quasi una trentina di opere ispirate alla musica di Pavle Merkù, illustre compositore di musica da camera, sinfonica e corale dal taglio neoespressionista, oltre che etnomusicologo e linguista. A presentare l’iniziativa davanti a un folto pubblico è stato il critico Jasna Merkù, la quale ha introdotto l’opera del pittore e analizzato il significato della mostra, intitolata “Alba”, come appunto la composizione di Pavle, che allude all’attesa di un nuovo giorno.

Nella rassegna, unitaria e compendiata da un video, in cui le immagini dei dipinti scorrono al ritmo delle note alle quali sono ispirate, la linea pittorica di Zulian s’intreccia felicemente anche ai collage degli spartiti del musicista e al suo ritratto, donandoci un’emozione essenziale e completa. Nonché nuova, per l’armonica vitalità con cui l’artista, nato a S. Dorligo nel ’44, formatosi all’Istituto d’Arte di Trieste e all’Università di Lubiana e negli anni ’70 pittore d’avanguardia del Gruppo U, registra e sa interpretare il pathos compositivo di Merkù in una sorta di armonica simbiosi. Quest’ultima poggia le proprie radici sugli esiti della ricerca postcubista, sulla sintesi espressionista e su un fantasticare sovente lirico ma nel contempo rigoroso, che per certi versi rammenta la ricerca del rapporto fra colore, luce e suono condotta dal pittore francese Robert Delaunay. Zulian incontrerà il pubblico domenica 22 dalle 17 alle 19 (info: 040-327240).

Marianna Accerboni

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