Addio a Barbieri tra i protagonisti dell’Avanguardia

Discendeva dal pittore Giovanni Battista Barbieri, detto il Guercino, suo padre era musicista, il fratello violinista e lo zio liutaio: non poteva che diventare a sua volta un artista eclettico e geniale il forlivese Eugenio Barbieri, protagonista dell'Avanguardia degli anni ’60 e ’70 in Italia e Francia, morto l'altra notte a 88 anni. Proprio lo zio Armando lo guidò giovanissimo alla pittura. L'esordio nel 1950 nella sua Forlì, poi la presenza a vari concorsi nazionali d'arte e, nel '59, la prima personale a Milano, alla galleria Bergamini. Dello stesso anno è il suo 'debutto’ a Parigi, dove entra in contatto con i maggiori esponenti delle avanguardie artistiche del dopoguerra. Allestisce mostre personali in diverse città della Francia, nel '66 è alla mostra Grands et jeunes d'ajourd'hui al Museo d'arte moderna di Parigi, nel '72 espone grandi 'Mutabili’ a motore al Grand Palais e propone una personale alla 9/a Biennale internazionale di Mentone.
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