Addio a Luciana Rigotti, una grande voce del folclore triestino

Lunedì scorso la cantante Luciana Rigotti ci ha lasciato. Attiva fra gli anni '70 e '80 sulla scena folk triestina, era molto apprezzata per la sua voce, a volte decisa e stentorea, a volte dolce e delicata, educata solamente dal suo talento fuori dal comune e dalla sua notevole sensibilità artistica. Il suo stile era autenticamente popolare, affinato in seguito a un accurato lavoro di ricerca sul campo, svolto assieme ai compagni del gruppo "Canzoniere Triestino", durante il quale furono raccolti alcuni antichi canti popolari, riproposti poi al pubblico nel disco "Voio far la sessolota", dal raro e prezioso valore filologico, prodotto dalla casa discografica triestina Pioneer, pietra miliare della vera musica popolare triestina.
Nei numerosi concerti dal vivo in Italia e all'estero (memorabile l'avventurosa turnee a Berlino in piena guerra fredda), Luciana Rigotti dimostrò inoltre notevole personalità e carisma, con una gamma di espressività che andava dalla malinconia nei brani più tristi, alla voluta spavalderia, nei brani a carattere sociale più combattivi, per rivendicare, come donna, maggiore libertà ed emancipazione e, come persona, un mondo più giusto e libero, concetti a quei tempi tutt'altro che scontati. Negli anni seguenti la sua attività canora diminuì con l'esaurimento del filone musicale e lo scioglimento del gruppo. L'ultima apparizione di rilievo è datata 2002, in una prestigiosa produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nello spettacolo "Storie delle Maldobrie" in cartellone al Politeama Rossetti di Trieste. (Massimo Galgaro)
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