Alba Zari: immagini dalla ricerca senza fine del padre biologico mai conosciuto

Il fattore Y, ovvero alla ricerca delle prove di un’assenza. E l’assenza, in questo caso, riguarda il padre biologico, mai conosciuto, a cui Alba Zari vuole dare un volto, conoscere la sua identità. E per farlo si serve della fotografia, la usa per indagare, avviare una ricerca con le poche informazioni in proprio possesso, il nome e il lavoro che faceva quando lei è nata. Viaggi, indagini, confronti, analisi del Dna, persone incontrate, tutto minuziosamente studiato, analizzato scientificamente, e poi foto di famiglia ritoccate a colori, perché nel frattempo la situazione era mutata, autoscatti, ritratti a 360 gradi per trovare un appiglio, la somiglianza l’origine. La ricerca, ad oggi, è in costante evoluzione, sia nei linguaggi usati dall’autrice sia nelle piccole scoperte che, nel tempo, è riuscita a fare. Su queste coordinate si muove The Y, uno dei diversi lavori di Alba Zari che oggi, alle 18, verrà presentato al Kinemax di Gorizia, evento speciale all’interno del 39. Premio Amidei, in collaborazione con StudioFaganel di Gorizia.
L’artista sarà in dialogo con Chiara Bardelli Nonino, photo editor di Vogue Italia e L’Uomo Vogue.
Classe 1987, nata a Bangkok dove vive fino all’età di 8 anni, ha sempre condotto una vita nomade che l’ha portata a vivere in città e nazioni differenti. In Italia abita prima a Trieste, poi a Bologna dove studia al Dams, si specializza in Visual Design alla Naba di Milano e in fotografia documentaria presso l’International Center of Photography di New York.
Nel 2018 vince il premio GraziaDei e nel 2019 espone The Y al museo Maxxi di Roma. Quest’anno è stata selezionata come Foam Talent, uno dei più prestigiosi open call internazionali per fotografi di età compresa tra 18 e 35 anni promosso dal Foam Fotografiemuseum di Amsterdam. Attualmente vive e lavora a Londra, dove collabora stabilmente con brand di moda e testate giornalistiche.
Alba Zari ha sempre nutrito un particolare interesse per la fotografia dai contenuti sociali, indagando tematiche come l’identità, di cui The Y - Research of biological father (2017) fa parte, la comunicazione visuale e la propaganda dello Stato Islamico con Places (2015), libro e progetto fotografico condotto con ElementWo, ricerche visive sui centri di igiene mentale dopo la Legge Basaglia, sui disordini alimentari diffusi nella società americana e sulla particolare vegetazione del deserto del Mesr in Iran, progetto documentaristico del 2013 intitolato Radici.
Per l’uso che fa del colore, saturo, quasi materico, lo stile di Alba Zari risulta molto pittorico in queste immagini dalle atmosfere sospese e malinconiche, dalla sensibilità fotografica introspettiva. Il suo obiettivo ritrae spesso figure femminili in posa, composizioni dall’impianto classico, in cui emerge la forza espressiva con struggente intimità.
L’incontro prevede oltre a The Y, che è diventato anche un libro a cura di Francesca Serravalle, edito da Witty Kiwi (2019), la presentazione di altri due progetti su cui Alba Zari ha lavorato negli ultimi anni, Occult e Freikörpertkultur (FKK).
In Occult, sviluppato in un secondo viaggio tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020 nei luoghi già battuti per The Y, di cui è una sorta di sequel, indaga la storia della setta “The Children of God”, un culto cristiano fondamentalista sviluppatosi negli anni ’60. In questo lavoro l’artista si sofferma sulle forme di reclutamento della setta attraverso la propaganda e le mette a confronto con la comunicazione contemporanea sul corpo, sulla pornografia, sulla figura della donna.
E’ invece un documentario Freikörpertkultur (FKK), realizzato presso la Costa dei Barbari, scritto e diretto dall’artista. Le immagini, riprese durante l'estate 2019, ritraggono l'intimità di una famiglia triestina ed evocano uno stretto contatto con la natura e con i corpi.
L'inquietudine emerge nello spazio sonoro, ripetitivo e nervoso. Il ricordo di una libertà forse impossibile da rivivere.
Il teaser del documentario, prodotto dalla Slingshotfilms di Trieste, verrà proiettato stasera, alle 21.15, a Parco Coronini, alla presenza dell’artista. —
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