Alex Masi, “guitar hero” venuto da Mestre
È uno di quelli che negli Stati Uniti, dove lavora e risiede da trent'anni, si definiscono guitar hero. Ma a differenza di altri maestri della sei corde, lui è italiano di Mestre. Ritorna per un'unica data, questa sera alle 21.30 con ingresso libero al Rock Out di via Bramante a Trieste, Alex Masi, musicista che nel corso della carriera ha suonato con Blue Oyster Cult, Carmine Appice, Quiet Riot e Ray Gillen dei Black Sabbath, inciso 11 album con il gruppo Masi e da solista e ottenuto una nomination ai Grammy Awards per il miglior album rock strumentale.
Il funambolico chitarrista vissuto a Londra e Los Angeles, dopo il successo della passata stagione, si esibirà in un concerto intitolato per l'occasione “Alex Masi II Atto” accompagnato da una band formata da Cristiano “Teo” Curri, chitarra, Cristian “Zak” Zachigna, basso, Riccardo De Vito, voce e Andrea D'Ostuni, batteria.
«Eseguirò - anticipa Masi, che a Trieste torna molto volentieri anche perché suo cognato insegna all'Università - alcuni dei classici con cui sono cresciuto: un po' di rock, un po' di jazz rock. Sono solito utilizzare i brani come veicolo su cui improvvisare, com'è tradizione nel blues/jazz americano».
Non mancheranno brani estratti dall'ultimo cd, “Danger Zone”. «È uscito a dicembre 2013, ma sta ancora vendendo molto bene, il che rappresenta una piacevolissima sorpresa, considerato il genere strumentale e le difficoltà del mercato discografico». In scaletta, brani propri ma anche cover di grandi del rock come "Foxy Lady" o "Voodoo Child"”. Tra le sue pubblicazioni spiccano quelle dedicate a Bach, Mozart e Beethoven.
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