All’Ocean un bel tuffo dopo il pesce

Nel ristorante del Marina i clienti possono concedersi una nuotata rinfrescante
Di Furio Baldassi

Ma dov’era finito Roberto Centassi? Dopo aver “inventato” la movida, quella vera, ai tempi dell’Audace, essersi “ritirato” in centro storico al “Barrique”, tutto votato all’esaltazione della carne (per tacere delle infinite esperienze in altri esercizi, molti all’estero), il triestino si è spostato di qualche chilometro, più vicino alla sua attuale residenza e, soprattutto, ai suoi tre adorabili puponi. A Monfalcone, dunque. Ma non in centro, nella zona delle marine e dei grandi capannoni di rimessaggio. Una zona, per capirsi, dove si deve andare, non si passa. Ma si viene poi ricambiati da un ambiente rilassante. Talmente rilassante che può scapparvi anche lo sfizio, assecondato dal titolare, di concedervi una breve nuotata.

Siamo a Marina Ocean, bella struttura incastonata in mezzo a viale Consiglio d’Europa, anche se a un’autista frettoloso può magari scappare il suo ingresso. Affidatevi dunque al navigatore, umano o tecnologico che sia, e cercate di non perdervi lo striscione che segnala il ristorante. Che tecnicamente, funziona come un club nautico, anche se è aperto a clientela di qualsiasi tipo e non solo ai soci. Mentre dunque, qualcuno ormeggia barche a vela e motoscafi, prepara i motori per l’imminente stagione estiva o cambia il fiocco, voi potete tranquillamente trastullarvi nella pigrizia, gustare un bicchiere, un aperitivo e magari farvi venire un po’ di fame concedendovi due bracciate nella piscina non piccolissima che confina direttamente col ristorante. Spartano nell’arredamento, come si confà a una struttura del genere, ma molto gradevole, sia per il panorama circostante che per l’offerta enogastronomica.

Centassi, bisogna dirlo, ha sempre avuto un certo fiuto per i collaboratori. Confermato adesso dalla scelta di Riccardo Muscella, giovane chef reduce dall’esperienza di Portopiccolo. Uno che il pesce non solo sa presentarlo, ma lo cucina al meglio, con un misto di approccio territoriale e mediterraneo che cattura subito. Ecco dunque, in un’ipotetica degustazione, i gamberetti con salsa allo zenzero, una splendida tartare di tonno fresco, la creativa insalata di polipo in bicchiere (“folpo in B”) che attira non solo per la coreografia ma anche per il gusto equilibratissimo, insalatine sfiziose che preludono al piatto forte, che può essere alternativamente una pasta non banale o un perfetto branzino al sale.

Un posto da vip? Anche no. I prezzi sono bassi (esistono persino dei menù di carne o pesce, a pranzo, per i lavoratori dei cantieri, a 10 o 12 euro!), il comfort garantito. Mangiando alla carta, con una buona bottiglia, che decisamente non manca, sfiorate i 30 euro, ma nulla di più.

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