Anna Garano, fare musica con i grandi

Martedì la chitarrista presenta il suo nuovo album “Lessness” al Knulp

TRIESTE. Martedì alle 21, aL Knulp in via Madonna del Mare a Trieste, Anna Garano alla chitarra, accompagnata da Flavio Davanzo alla tromba, presenterà il suo nuovo album "Lessness", pubblicato dall'etichetta salentina Dodicilune, e realizzato tra New York e Trieste, con la partecipazione di alcuni ospiti di altissimo livello, come il chitarrista free jazz Marc Ribot (Tom Waits, John Zorn, Elvis Costello), il compositore Doug Wieselman (Victoria Williams, Lou Reed, Tricky, Antony & The Johnsons) e la cantante armena Anaïs Tekerian.

È nata a Udine, ma vive tra Trieste e New York. Cosa c'è di queste due città in "Lessness"?

«Ovviamente ci sono i contributi di alcuni musicisti provenienti da queste città, ma dire in che modo questi le riflettano è difficile. Alcuni brani li avevo già pensati a Trieste, poi hanno preso una certa forma grazie alla interpretazione dei musicisti newyorkesi che vi hanno suonato. Viceversa, il brano "Aletis", in cui suona Flavio Davanzo, l'ho scritto a New York e l'ho inciso insieme a lui da Artesuono a Tavagnacco. Nel mio modo di suonare mi è più facile identificare elementi andalusi che triestini o newyorkesi! Ma proprio nel pezzo intitolato "Lessness" come il cd, e nel finale quasi improvvisato di "Dance", c'è una apertura del linguaggio che risente del contatto con la Grande Mela».

Come sono nate queste collaborazioni prestigiose?

«Marc Ribot l’ho conosciuto a Milano nel 2005, nello studio di registrazione in cui Vinicio Capossela (incontrato anni prima a Trieste, dopo un suo concerto al Miela) stava registrando "Nel niente sotto il sole". In quell'occasione ho suonato insieme a Ribot nella prima traccia di quel disco. A New York l'ho reincontrato e tramite lui ho conosciuto Doug Wieselman. Con entrambi ho avuto la fortuna di suonare in piccole "venues" come Barbès, a Brooklyn. Quello che ho scoperto a New York è che anche i musicisti più affermati sono molto disponibili. L'importante è non chiedere loro di provare prima di un concerto. Anaïs Tekerian l'ho incontrata per caso, grazie a una cena in casa di una amica romana, che è ricercatrice alla Columbia University».

Quali saranno i suoi prossimi impegni?

«A breve mi aspettano un po' di concerti insieme a Anaïs Tekerian, con cui ho appena inciso un cd che raccoglie miei arrangiamenti di brani tradizionali armeni per voce e chitarra. Il 10 aprile saremo al MuCEM di Marsiglia (museo delle civilità dell'Europa e del Mediterraneo), in uno spettacolo creato dall'artista Kevork Mourad, il 17 a New York (Alwan for the arts) insieme a Kinan Ahmez e al percussionista Shane Shanahan e il 21 aprile a San Francisco, in un evento per la commemorazione del centenario dal genocidio armeno che ricorre in quel giorno. Poi vedremo, in questo periodo mi sto divertendo molto a scrivere musica atonale, del tutto svincolata da riferimenti a linguaggi tradizionali, siano il flamenco o altro».

Ricky Russo

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