Antonella Nonino: «Abbiamo solo donne in consiglio»

La giornalista del “Sole” Celestina Dominelli: «Ci vorrebbero più aziende come quella friulana»
Silvano Trieste 24/04/2016 Link, Antonella Nonino
Silvano Trieste 24/04/2016 Link, Antonella Nonino

TRIESTE. Sapete che se nel nostro Paese l'occupazione femminile raggiungesse il 60 per cento, come da impegni presi a Lisbona, il Pil potrebbe crescere del 7 per cento? Parola della Banca d'Italia, riportata ieri a Link dalla giornalista Rai Marinella Chirico in una conversazione tutta rosa con la collega Celestina Dominelli del “Sole 24 Ore” e l'imprenditrice Antonella Nonino, per fare il punto della situazione su "Donne, rete e imprese".

Ci pensa innanzitutto Altan a dare lo spunto per iniziare la conversazione: «Essere donna in Italia è già un'impresa». Come non dargli torto, dopo aver ascoltato un terribile dato del World Economy Forum. Anche qui non ci facciamo mancare nulla, «perché ci collocano alla 74.a posizione per come il Paese tratta le sue donne - annuncia Chirico - preceduti da Colombia, Perù e Vietnam».

Di fronte a una giornalista di origini calabresi, che si occupa di Finanza (argomento prettamente maschile), e a un'industriale che vanta l'unico Consiglio di amministrazione tutto al femminile in Italia, si è diffusa un'atmosfera amara per la condizione attuale ancora arretrata, se vogliamo, della donna in Italia, ma allo stesso tempo si sono create molte aspettative nei confronti di un governo che, con la legge Golfo-Mosca sulle quote rosa, dovrebbe riuscire a colmare tra i vari gap «la presenza di genere e una maggiore inclusione nei ruoli apicali, dove ancora scontiamo una presenza bassa», afferma Dominelli.

Concorda infatti Nonino che parla della «grande sfida del governo Renzi»: dare sviluppo «a un supporto alla famiglia in senso ampio, non solo cattolico. E inserirei anche a scuola delle ore di economia domestica per capire come si gestisce il luogo in cui si vive».

«Ci vorrebbero più Nonino nel Paese», commenta dunque Dominelli, perché sembra che «l'impresa al femminile sia molto più avanti della politica». Per fortuna qualcosa sta già cambiando, perché «Enel ed Eni e altre grandi aziende - racconta ancora Dominelli - stanno mettendo a punto dei programmi per togliere ad esempio le disparità retributive". O come la Rai, dove la presidente è donna e in cui «si sta formando - annuncia Chirico - un nucleo pensante formato da quattro uomini che pensano e quattro “portatrici d'acqua”».

(b.mo.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo