Apre Bookfest all’insegna dei sogni: Mario Calabresi taglia il nastro

TRIESTE Si apre su due chiavi apparentemente opposte, ma in realtà complementari, Triestebookfest, la festa della lettura, in questa sua edizione dedicata alle “storie di sogni possibili”. I protagonisti della giornata di oggi, all’auditorium del Museo Revoltella, racconteranno al pubblico la storia di un sogno divenuto realtà e quella di un sogno che si è infranto, per lasciare spazio a un altro sogno, a una nuova strada. Il sogno diventato realtà è quello di Federico Faggin, il fisico vicentino che tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 ha sviluppato la tecnologia fondamentale per la nascita del microprocessore. Il sogno che si è infranto è quello del giornalista e scrittore Mario Calabresi, ospite dell’inaugurazione della rassegna alle 21.
In questa autobiografia Faggin racconta le sue “quattro vite”, dall'infanzia ai primi lavori, dalla controversia con Intel per l'attribuzione della paternità del microprocessore, fino al suo appassionato impegno nello studio scientifico della consapevolezza.
Nel pomeriggio invece, alle 18, sempre al Revoltella, s’inaugurerà ufficialmente il Triestebookfest 2019, per poi lasciare spazio a Mario Calabresi, ex direttore della Stampa (dal 2009 al 2015) e di Repubblica (dal 2015 al febbraio 2019). In “La mattina dopo” (Mondadori), che racconterà insieme al giornalista Cristiano Degano, Calabresi riflette su quel risveglio quando, dopo una delusione o una grave perdita, cerchiamo di mettere nuovamente assieme i pezzi per non naufragare. L’autore ha vissuto la sua “mattina dopo” in seguito al licenziamento da Repubblica, e l'ha narrata in un libro che parla di resilienza, di coraggio e di forza di ricominciare. Per poi estendere lo sguardo dalla sua esperienza, raccontata con un piglio insieme forte e intimo, alle vicende di altre persone, di “chi cade all’improvviso, di chi si trova a terra, di chi perde qualcosa per sempre”.
Nelle storie di difficoltà, è la sua tesi, c’è sempre più umanità e profondità che in quelle di vittoria: «Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo, tutti sappiamo di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale ma subito dopo viene aggredito dal dolore - spiega -. La prima volta di solito è per la fine di una storia d’amore, poi la vita ne ha in serbo tanti altri, per alcuni troppi. La morte di un genitore, di un amico, di un figlio, la perdita del lavoro, un tragico errore, una bocciatura, ma anche la fine del lavoro e il primo giorno della pensione».
In serata, infine, dalle 20, al ristorante Arcoriccardo sarà proposto “Cibo d’autore” l’appuntamento conviviale di Triestebookfest (su prenotazione), pensato per dialogare davanti a un tavolo apparecchiato con Mario Calabresi, Simonetta Agnello Hornby e Matteo Bussola. —
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