Brigitte Bardot e il suo amore per i gatti di Trieste

Nel 2020 l’attrice firmò la prefazione del libro di Alberti dedicato al rione piccola Parigi da sempre popolato di mici

Sara Del Sal
La diva francese con un micio in braccio
La diva francese con un micio in braccio

La grande passione per gli animali di Brigitte Bardot le aveva creato un legame speciale anche con Trieste e con la “piccola Parigi”, il rione bohémien della città da sempre popolato di gatti. Al punto da firmare la prefazione dell’omonimo libro dedicato da Massimiliano Alberti al piccolo quartiere. Un testo pieno di affetto che, oggi, è diventato parte del patrimonio cittadino.

La diva francese era molto legata ai gatti di Trieste
La diva francese era molto legata ai gatti di Trieste

«Era il 2020 - ricorda Alberti -. Stavo chiacchierando con un amico del mio libro e a lui venne improvvisamente un’idea. “Chiedi a Brigitte Bardot di scriverti la prefazione - mi disse -. Tutto sommato si parla di Parigi piccola, della terza occupazione francese”. E così ho fatto. Ho inviato la mia richiesta alla sua fondazione».

Lo scrittore pensava che quella lettera non avrebbe nemmeno ottenuto una risposta. Invece la traduzione del manoscritto allegato alla richiesta, l’ampia parte della narrazione dedicata proprio alla promozione della tutela degli animali e lo scopo benefico dell’opera - raccogliere fondi per il gattile di Trieste -, attirarono l’attenzione dei collaboratori di B.B. Di lì la risposta e i successivi contatti. «Ci siamo scritti per prendere accordi e alla fine la prefazione è arrivata - racconta Alberti -. Non ci siamo però mai incontrati perché il Covid rendeva impossibili gli spostamenti».

Quando Brigitte Bardot bloccò a Gorizia un camion di agnelli proveniente dall’Est
Brigitte Bardot con gli animalisti alla Sdag di Gorizia. Foto Bumbaca

«Questa “Piccola Parigi” mi fa sognare… è una vera favola! - scrisse l’attrice nella prefazione, attingendo proprio al linguaggio delle fiabe -. C’era una volta… in una bella città italiana che si chiama Trieste, con i suoi bei monumenti e la sua notorietà mondiale, un piccolissimo quartiere nascosto…». Lo stesso quartiere che, probabilmente anche grazie alla prefazione firmata Brigitte Bardot, molti turisti chiedono ora di andare a visitare e per i quali Alberti organizza visite guidate.

Dal 2020, anno in cui arrivò in libreria, il libro ha registrato ottime vendite, permettendo all’autore di autorizzarne l’ottava ristampa. Inoltre “La Piccola Parigi” è stato tradotto anche in altre lingue, ultima in ordine di tempo quella serba, comprendendo, ancora una volta la stessa prefazione dell’attrice francese.

Ciao Brigitte, diva del secolo bella e ribelle
Brigitte Bardot

«Con il passare del tempo abbiamo continuato a scriverci - ricorda ancora l’autore - perché io non ho mai smesso di fornire a Brigitte Bardot e ai suoi collaboratori i dati relativi all’andamento della raccolta fondi e il loro impiego per l’acquisto del cibo per i mici o per le altre necessità del gattile: mi sembrava corretto che fossero informati vista la vicinanza che avevano espresso a questa iniziativa».

Un interesse, quello della diva, che si tradusse anche in un altro momento di condivisione con la città. Sempre nel 2020 Alberti propose di assegnare a Bardot la Margherita d’Argento, il premio intitolato all’astrofisica a Margherita Hack, a sua volta grande amante dei felini. «In quell’occasione chiesi dunque a Brigitte se fosse interessata a inviarci alcune righe dedicate al gattile». E anche quella volta la risposta andò oltre le aspettative. A Trieste arrivò una foto della diva abbracciata a un cane con una dedica scritta a mano: «La vostra generosità e la vostra fedeltà sono il sole della mia vita. La vostra amica Brigitte».

Alla fine il gattile le conferì la Margherita d’argento. Un riconoscimento apprezzato dall’attrice che ringraziò con un altro messaggio - in un italiano un po’ sgangherato - definendo il premio “il mio più bello regalo di mia vita”. —

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