Col genio di Arturo Malignani luce a Udine come a New York

Fino al 17 gennaio, a Palazzo Morpurgo del capoluogo friulano, una mostra rende omaggio all’imprenditore che con la sua lampada precedette Edison
Di Alberto Rochira

UDINE. C’è anche la lampadina n. 1 personalmente realizzata da Arturo Malignani (Udine, 1865-1939), nel prototipo originale e funzionante, in mostra alle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo a Udine, nell’ambito dell’esposizione che fino al 17 gennaio 2016 racconterà il genio dell’inventore e imprenditore friulano al quale si deve “il metodo per la produzione del vuoto chimico industriale della lampada ad incandescenza”, brevetto venduto nel 1895 nientemeno che a Thomas Alva Edison.

Una scoperta fondamentale per rendere la luce elettrica bianca e durevole: tra i due ci fu uno storico incontro che in breve trasformò il giovane Arturo nell’uomo più ricco della città. Creatore dell’industria friulana del cemento e pioniere nel campo dell’energia idroelettrica, ma anche appassionato di astronomia e meteorologia, Malignani vanta, tra le sue numerose invenzioni, l’auto azionata a energia elettrica (1890) e una spettacolare centralina termo-elettrica, edificata tra le case attigue alla sua abitazione. Curatrice della mostra, intitolata “Arturo Malignani. Con il futuro negli occhi. Ritratto privato” è la scrittrice Elena Commessatti, autrice dell’omonimo volume bilingue (italiano e inglese) pubblicato da Forum Editrice in concomitanza con l’esposizione e realizzato anche grazie alla collaborazione del Comune di Udine, dei Civici Musei e della Fondazione Crup. E reso possibile soprattutto dal supporto offerto da Federico Malignani, bisnipote di Arturo, che ha affiancato la scrittrice nella curatela della mostra. In fondo al ricco volume, un’originale bibliografia in cui l’autrice stila una playlist di libri, musiche e film per accompagnare la lettura.

Curatrice ufficiale dell’archivio Malignani, Commessatti lo esplora con “rispetto e passione” a partire dal 2009. «La figura di Arturo - spiega - mi affascina sin da quando ero bambina». Da qui, la vera scoperta che rende unica la mostra (nel contesto delle manifestazioni che Comune e Provincia di Udine dedicano ad Arturo Malignani nel 150° della nascita): essa propone il fondo, davvero cospicuo (centinaia di pezzi) e mai visto prima, delle lastre stereoscopiche con immagini tridimensionali per lo più scattate da Arturo (figlio di un fotografo) prima della I Guerra Mondiale in diverse parti del mondo.

Si rivive, così, un avvincente “Grand Tour”, attraverso paesaggi alpini e capitali europee, da Parigi a Vienna, dalla Svizzera all’America, passando anche per Trieste (inedito scorcio sul canale di Ponterosso affollato di imbarcazioni). Le 130 immagini selezionate si possono ammirare in 3D, “attraverso gli occhi di Malignani”, anche in una “Wunderkammer”, dotata di visori che riproducono fedelmente gli strumenti originali utilizzati da Arturo e famiglia (pure in esposizione), “come accadeva all’epoca in molti salotti d’Europa, dove queste immagini erano di moda agli inizi del Novecento, anche se per Malignani erano soprattutto un quaderno di lavoro”. “Si tratta di foto di famiglia - continua la curatrice - che documentano i viaggi che Arturo faceva con i suoi: ne esce un ritratto privato, un viaggio sentimentale e personale, proprio come la mia esplorazione: immaginate lo stupore quando, guardando con Federico dentro gli armadi, ci siamo imbattuti nelle misteriose scatoline contenenti le lastre”. La mostra è il primo, doveroso omaggio della regione e dell’Italia intera all’uomo che già il 1° gennaio del 1889 illuminò Udine di luce elettrica. “Un traguardo gigantesco – commenta la curatrice -; all’epoca solo New York, Milano e Londra avevano questo tipo di illuminazione”. La storia di Malignani, puntualizza, "appartiene all’Italia e al mondo”. Molti documenti sono proposti in due video: uno diretto dalla trisnipote di Arturo, Vittoria Malignani, e l’altro con carte d’archivio, realizzato dalla curatrice con Lorenzo Matià. Tra gli inediti in esposizione, anche la carta di sbarco di Arturo Malignani a Ellis Island, quando si recò a New York per incontrare Edison. E poi si ricostruisce la vicenda di un giovane emissario di Edison, J. W. Howell, che giunse a Udine in viaggio di nozze nel 1985, per incontrare un altrettanto giovane Malignani. Con allestimento scelto da Durì/Mardero e Tommaso Pascutti, e realizzato da Erreci Pubblicità, la mostra ha ambizioni internazionali. “Dopo questa prima tappa a Udine - conclude Commessatti - il progetto è che giri l’Europa”. Apertura fino al 17 gennaio 2016 con ingresso gratuito giovedi e venerdì dalle 17 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19. Info: www.udinecultura.it

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