Come perdersi nel labirinto più grande del mondo

Si trova a Fontanellato di Parma, è grande otto ettari e al centro ospita un ampio edificio con la collezione d’arte dell’editore Franco Maria Ricci
Di Gabriele Sala
Una veduta aerea del Labirinto in un'immagine diffusa il 28 maggio 2015, in occasione della sua inaugurazione. Il labirinto piu' grande del mondo e' nato a Fontanello (Parma) da un'idea dell'editore designer, collezionista d'arte e bibliofilo Franco Maria Ricci. ANSA/ US.+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ .
Una veduta aerea del Labirinto in un'immagine diffusa il 28 maggio 2015, in occasione della sua inaugurazione. Il labirinto piu' grande del mondo e' nato a Fontanello (Parma) da un'idea dell'editore designer, collezionista d'arte e bibliofilo Franco Maria Ricci. ANSA/ US.+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ .

Vi siete mai persi in un labirinto? E in un labirinto di otto ettari? Molto probabilmente, ancora no. Perché solo da poche settimane è stato inaugurato a Fontanellato, in provincia di Parma, il più grande labirinto del mondo. Due chilometri da fare a piedi - sempre che non ci si perda, il che è sicuro - tra dodici specie di bamboo, grande, nano, nero, giallo, un vero orto botanico tematico.

E non è tutto, perché il “cuore” del labirinto, l’uscita necessaria per tornare alla propria vita, è una costruzione fantasmagorica con tanto di gigantesca piramide con dentro una chiesa, che nei marmi del pavimento riproduce il disegno del labirinto di bamboo, e due lussuosissime suite che dal prossimo autunno saranno prenotabili. L’orgoglio di una creazione simile non è solo del suo ideatore, l’editore e designer Franco Maria Ricci, ma è un sentimento dell’Italia intera, che può vantare un primato davvero eccellente. E non stiamo parlando solo del labirinto, certamente da Guinness: il mastodontico ingresso, e sembra davvero di trovarsi in compagnia di Dedalo e Minosse, ospita la collezione Franco Maria Ricci, a disposizione del pubblico. Pezzi di inestimabile valore raccolti durante una vita, tesori che vanno dalla scultura (Bernini, Canova tra gli altri) alla pittura (Hayez, Carracci, Parmigianino), all’incredibile biblioteca con pezzi rarissimi e con la raccolta unica al mondo di Bodoni, sono 1.200 pezzi, e 15 mila volumi di storia dell’arte.

Al piano terra, oltre alla casa editrice Franco Maria Ricci, anche uno spazio per mostre temporanee. Quella per l’inaugurazione del labirinto è dedicata a Ligabue.

Il progetto è nato oltre dieci anni fa, quando l’editore decise di mettere a disposizione le sue campagne, beni di famiglia, per creare il labirinto più grande del mondo, all’uscita del quale non vi era un cattivissimo Minotauro divoratore ma, appunto, la collezione d’arte di una vita, una specie di monumento all’arte e alla cultura. E come Teseo, o forse come un Dedalo col figlio Icaro, Franco Maria Ricci ha ingaggiato l’architetto Piercarlo Bontempi, da cui sono sorte queste strutture ibride tra contemporaneità e neoclassicismo.

Si tratta di 6000 metri quadrati coperti ispirati alla Rivoluzione Francese ma adattati ai materiali della Pianura Padana, ossia in prevalenza mattoni. La passeggiata all’interno degli edifici, o quella nei corridoi all’aperto fatti di bamboo, nella quale appunto necessariamente ci si perde per qualche ora, è un’esperienza davvero suggestiva.

Le siepi del labirinto sono alte già quasi cinque metri, e Ricci confessa di aver scelto il bamboo, al posto del bosso, perché la sua crescita è molto più veloce, e «alla mia età volevo veder realizzato in fretta il mio sogno».

Per finanziare questo progetto, Ricci ha venuto nel 2004 la sua casa editrice, che ora ha ricomprato e che fa rinascere proprio al centro del labirinto.

Per rinfrancarsi, due le proposte di ristorazione; una caffetteria curatissima per soste veloci, e un ristorante aperto a pranzo e a cena, gestito dai Fratelli Spigaroli, chef stellati del territorio. La base dei menu è la cucina tipica del Parmense e italiana in generale. All’uscita del ristorante una gastronomia permette ai visitatori di portare a casa prodotti di qualità legati al territorio.

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