Umberto Tozzi al Rossetti di Trieste con “L’ultima notte rosa” e 50 anni di successi
Approda a Trieste il tour finale del cantautore. In scaletta brani come “Ti amo”, “Gloria” e “Stella stai”

In scaletta i suoi più grandi successi, come “Ti amo”, “Tu”, “Gloria”, “Stella stai”, “Gli altri siamo noi” e “Io muoio di Te”, canzoni senza tempo che immediatamente vibrano anche nella voce e nelle emozioni del pubblico. Ma anche degli inediti di una nuova produzione che il cantautore e musicista ha finalmente realizzato a dieci anni dall’album in studio “Ma che spettacolo” del 2015.
Umberto Tozzi martedì 27 maggio alle 21 è in scena al Politeama Rossetti di Trieste con il concerto “L’ultima notte rosa – The final tour”, tappa dell’intensa tournée mondiale in 4 continenti con cui celebra il suo addio alle scene. Un evento attesissimo quello triestino e che ha infatti già registrato il sold out, ma per chi non fosse riuscito a aggiudicarsi un biglietto in Friuli Venezia Giulia è prevista una nuova tappa del concerto domenica 13 luglio a Villa Manin di Codroipo (Udine).
Nel marzo 2024 Umberto Tozzi ha scelto la città di Parigi, al Teatro L’Olympia, per annunciare sorprendentemente il suo tour d’addio, perché, racconta, proprio nella capitale francese si trovava, nel 1982, quando gli dissero che, appena tornato in Italia, avrebbe vinto un Golden Globe, per aver venduto in 5 anni di carriera 27milioni di copie nel mondo.
Ora gli anni di percorso sono 50, costellati di successi e riconoscimenti internazionali, con più di 80 milioni i dischi venduti e oltre 2000 concerti. Riavvolgendo il nastro di un lungo viaggio artistico, che è comunque “sempreverde” per i suoi fans, è del ‘77 l’indimenticabile “Ti Amo”, all’epoca ai vertici delle classifiche per più di sette mesi. Vinse l’edizione di quell’anno del Festivalbar, per attraversare poi ogni confine con le sue numerose reinterpretazioni, fino ad arrivare a essere al centro di una delle scene clou della serie “La casa di carta 4” nel 2020. La hit mondiale “Gloria”, del ‘79, è stata scelta nel 2013 per la colonna sonora del film di Martin Scorsese “The Wolf of Wall Street”, ma, ben prima, per il film cult “Flashdance” diretto da Adrian Lyne.
Con l’interpretazione del brano di Laura Branigan, nell’82 sopraggiunse anche la nomina ai Grammy Awards, con un primo posto nella classifica americana e 36 settimane nella classifica Billboard Hot 100. Iconica la vittoria del Festival di Sanremo nell’87 con “Si può dare di più” insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri e, un anno dopo, il terzo posto all’Eurovision Song Contest con “Gente di Mare” insieme a Raf.
Tantissime, negli anni, le collaborazioni con grandi artisti italiani e internazionali, tra cui Anastacia. «So di essere stato un privilegiato – sottolinea il cantautore - La mia musica si è allargata anche a generazioni che non avrei mai immaginato di avere fra il pubblico». E Tozzi racconta di aver pensato a lungo al progetto di questo tour finale quando ha vissuto due anni difficili per le sue condizioni di salute e la paura non poter più salire sul palco è stata una delle cose più gravi in quel periodo.
Fortunatamente ha superato quel momento e, felice di essere riuscito a salire nuovamente sul palco, è nata in lui l’idea di concretizzare questo progetto. «La malattia mi ha fatto riscoprire una persona migliore – dice - Non lo so perché succeda, ma è qualcosa di meraviglioso, non bisogna perdere mai la speranza di migliorare».
Rispetto ai suoi esordi Tozzi riflette sulla situazione attuale dell’industria discografica. «È molto più pressante – osserva - ma i ragazzi di oggi sono molto più preparati, sanno parlare. Noi non eravamo così sicuri di noi stessi. Il mio consiglio è quello di continuare a sognare». E un ricordo in particolare va a Giancarlo Bigazzi, scomparso nel 2012, una svolta nella sua carriera, un maestro, suo produttore per 17 anni e «l’incontro tra due teste da cui si sviluppa un’energia che fa nascere cose irripetibili».
Il concerto, che vedrà Tozzi protagonista assieme all’orchestra, è organizzato da Zenit srl. «Un tour mondiale di questo tipo è faticoso in un certo senso – conclude Tozzi - ma salire sul palco è una grande gioia. Penso tanto a come sarà l'ultimo concerto. Sicuramente alla fine mi scatterà la lacrima. Immaginare che tutto questo finisca lo so, fa effetto, ma c'è un momento per tutto». —
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