CONTROCANTO
Alzi la mano chi ricorda nome dell’artista e titolo della canzone che ha vinto Sanremo lo scorso anno. E l’anno prima? E quello prim’ancora? Se siete capaci di rispondere, ovviamente senza ricorrere di soppiatto a Google, allora siete dei veri appassionati, dotati di buona memoria. Sì, perchè del Festival, una volta all’anno, sembrano interessarsi tutti. Moltissimi lo guardano (magari non tutte le sere, e non dall’inizio alla fine...), da qualche anno molti lo commentano sui social. Giornali, radio e reti tv pubbliche e private gli dedicano gran spazio. Quest’anno, poi, con la presenza di Maria De Filippi accanto a Carlo Conti, le copertine di Maurizio Crozza (già La7, prossimamente su Discovery), l’apporto di volti Sky (da Diletta Leotta alla friulana Lodovica Comello in gara), siamo in piena pax televisiva: Mediaset, per esempio, non farà controprogrammazione. E ciononostante, passata la festa, vai col “reset”. Nessuno ricorda nulla, i dischi non vendono, gli artisti al massimo fanno qualche concerto o serata in più. Gli unici che ci guadagnano sempre sono Comune di Sanremo e Rai. Un po’ poco.
(Per la cronaca: lo scorso anno hanno vinto gli Stadio con “Un giorno mi dirai”, nel 2015 Il Volo, nel 2014 Arisa. E fermiamoci qui...)
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