Crescentini: «Recitare a Trieste? Brrr, che freddo»

«Il mio principale obiettivo? Distruggere i pregiudizi. Fai un film generazionale e ti chiedono di girare solo quelli. Passi al cinema d’autore e sembra che tu non possa fare altro. Invece sono un’attrice, e mi piace poter cambiare completamente». Parola di Carolina Crescentini, 34 anni e una carriera che passa dai giovanilistici “Notte prima degli esami – oggi” di Brizzi e “Parlami d’amore” di Silvio Muccino al serissimo “L’industriale” di Montaldo, da due ruoli intensi con Ozpetek (in “Mine vaganti” e “Allacciate le cinture”) alla serie tv cult “Boris”, dove interpretava con mirabile autoironia un’attrice da soap opera.
E in curriculum c’è anche il cinema indipendente di Marco Ponti, col quale sta girando un nuovo film a Pesaro.
Carolina risponde all’intervista proprio dal set, ma tra pochi giorni sarà a Trieste per partecipare alla giuria dell’International ShorTS Film Festival, organizzato dall’associazione Maremetraggio, che già da questa sera propone un assaggio del suo programma con due giorni di prefestival. Si parte alle 19 al Teatro Miela con due titoli della retrospettiva dedicata a Francesca Neri: “La cena per farli conoscere” e il delicato, commovente “Una sconfinata giovinezza” con una Neri in inedita versione invecchiata, entrambi di Pupi Avati.
Prima di ogni film sarà proiettata una piccola videointervista in cui Francesca Neri presenta il film in programma, insieme all’omaggio al Centro sperimentale di cinematografia di Roma con “Rewind”, una carrellata di primi lavori di registi diplomati al Centro e passati al festival triestino durante i suoi 15 anni di vita (questa sera tocca ai film di diploma di Salvatore Mereu, Enrico Maria Artale e Susanna Nicchiarelli).
E dal Centro sperimentale, sezione recitazione, viene anche Carolina Crescentini, che a Trieste valuterà le dieci opere prime insieme al regista Gianluca Maria Tavarelli e alla produttrice Donatella Botti.
Per la Crescentini non è la prima volta a Trieste: «Ci sono stata per girare il film tv “Ragazze in web” di Marco Pontecorvo: è una città meravigliosa, ma girare in esterni a dicembre è stato un po’ complicato. Ho conosciuto il borino, non la bora, e mi è bastato», sorride.
Adesso è di nuovo sul set, sempre con Pontecorvo…
«Stiamo girando il suo prossimo film “Tempo instabile con probabili schiarite”, una commedia nera sui vizi dell’Italia su una coooperativa di divani nel pesarese che avrà a che fare con qualcosa di inaspettato. Interpreto una contabile bloccata e pure un po’ sfigata. Nel cast ci sono anche Luca Zingaretti, Lillo e John Turturro».
Prossimi film in arrivo?
«A ottobre la commedia “Fratelli unici” di Alessio Maria Federici, in cui interpreto l’ex moglie del personaggio di Rapul Bova. E poi una piccola partecipazione nel nuovo film dei fratelli Taviani “Meraviglioso Boccaccio”».
Il cinema le piace anche da spettatrice?
«Moltissimo, divoro film. Gli amori intramontabili sono Lynch, Kubrick, Paul Thomas Anderson, Leconte, Paolo Sorrentino, Paolo Virzì. Poi, sono romana, e se mai capiterà mi piacerebbe lavorare con Carlo Verdone. Da ragazza facevo “sega” a scuola per andare a vedere i suoi film».
Da giurata, cosa valuterà nei film in concorso?
«Non i mezzi economici: oggi è davvero complicato fare un’opera prima nel nostro paese. Contano invece la motivazione che spinge a fare un film, l’urgenza di raccontare una storia, le idee della regia. Poi cerco il coinvolgimento, a prescindere che sia un film d’impegno o di intrattenimento».
Quanto è stato importante per lei frequentare il Centro sperimentale?
«Molto: ci passi dentro tre anni della propria vita, nove ore al giorno, dieci mesi l’anno. La vita privata se ne va e tu sei molto giovane. Ma impari un metodo di lavoro che poi sceglierai come usare. Inoltre gli amici intorno a te studiano regia, fotografia, montaggio: capisci subito che il cinema è un gioco di squadra. Non dimenticherò mai una frase detta da Giuliano Montaldo, mentre giravamo “I demoni di San Pietroburgo”, agli elettricisti: “Gli attori stanno per provare questa emozione: trovatela anche voi”».
Mai pensato di passare alla regia?
«Un milione di volte. Se mai lo farò, non sarà una cosa improvvisata».
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