Da Bolzano a Verona o Roma, il Rossetti di Trieste colleziona sold out con “La coscienza di Zeno”
Il tour dello spettacolo prodotto da Teatro Stabile del Fvg e Goldenart:
numeri record dopo il pienone a Trieste. Valerio: «Lavoro di squadra»

TRIESTE Il dato d’affluenza più alto registrato da uno spettacolo di prosa negli ultimi 10 anni a Trieste, i complimenti del Teatro Quirino di Roma, i sold out che si ripetono da Bolzano a Firenze, da Bologna a Verona. “La coscienza di Zeno”, con Alessandro Haber per la regia di Paolo Valerio, regala grandi soddisfazioni e record numerici al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che lo ha prodotto assieme a Goldenart.
Ma la cosa più importante è un’altra: portare la ricchezza e la specialità culturale di Trieste sul territorio nazionale. «Sono molto soddisfatto – commenta il direttore del Rossetti Paolo Valerio – per il risultato ottenuto a Trieste: oltre 6.000 spettatori in 6 recite. Questo testo di Italo Svevo è intriso di vita e originale, ma è anche un grande omaggio alla nostra città e alla sua struggente bellezza. Portare un romanzo come questo sul palcoscenico era una sfida, ed è stata vinta. E come sempre, questa vittoria è frutto di un lavoro comune: ho scritto la drammaturgia assieme a Monica Codena ma sono stato aiutato anche da grandi esperti sveviani come Cristina Benussi, Paolo Quazzolo, Laura Pellaschiar, Barbara Sturman e Riccardo Cepach».
Il successo locale è stato confermato anche a livello nazionale: oltre a Udine, la tournée ha toccato la Lombardia, il Piemonte e il Lazio. Spiccano i ringraziamenti «alla Compagnia tutta, alla regia e al sublime mattatore Haber» da parte del Teatro Quirino di Roma, che ha registrato molti sold out. Com’è avvenuto anche a Rovereto, Bolzano, Bologna, Firenze e Verona. «La cosa che più mi affascina di questo testo – continua Valerio – è la fragilità dell’essere umano, che rende Zeno Cosini così vicino a noi. Questo è stato percepito dal pubblico di tutti i Teatri che abbiamo toccato. E poi, c’è un’altra cosa che ha lasciato tutti senza fiato: il monologo finale di Zeno. Si tratta di una profezia, scritta cent’anni fa, ma così spaventosamente contemporanea. Gli spettatori che non avevano già letto il libro mi chiedevano: ma l’hai scritta tu?».
La tournée riprenderà nella Stagione 2024-2025 e – cosa piuttosto rara – si stanno prospettando anche occasioni di “ritorno” in alcune piazze, come a Roma. Lo spettacolo sta portando sul territorio nazionale la cultura e l’immagine di Trieste, la cui dimensione è restituita con intensità dalla scenografia, dalle proiezioni e dal lavoro concertato di tutti coloro che hanno collaborato. «La letteratura di questa città – conclude Valerio – nel 1900 è stata grandiosa, in Italia e in Europa. Ed è bello sentire come Trieste oggi si stia riaffermando come una culla dell’arte. È una città che sta sempre più consolidando la sua vena creativa, e non solo quella del passato, ma anche quella del presente, grazie all’arte».
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