Da domani “Vinodentro”, noir ad alta gradazione

UDINE. Domani approda al Cinema Visionario “Vinodentro”, ultima fatica del friulano Ferdinando Vicentini Orgnani (“Ilaria Alpi–Il più crudele dei giorni”) interpretata da Vincenzo Amato, Lambert Wilson, Giovanna Mezzogiorno e Pietro Sermonti. Sarà lo stesso Vicentini Orgnani, venerdì alle 20 a presentare il film al pubblico.
Per Giovanni Cuttin (Amato) tutto inizia con il primo sorso di vino della sua vita. Da quel momento in poi, la sua natura si trasforma: in tre anni, da timido impiegato di banca e marito fedele diventa direttore, tombeur de femmes e il più riverito esperto di vino in Italia. Oltre a essere accusato dell’omicidio di sua moglie Adele (Mezzogiorno). Liberamente ispirato al romanzo di Fabio Marcotto, “Vinodentro” conta sulla fotografia di Dante Spinotti e la colonna sonora di Paolo Fresu. Lo splendido trailer grafico porta, invece, la firma del disegnatore pordenonese Emanuele Barison
Passa per un bicchiere di marzemino, vino tipico della Provincia di Trento, citato nel Don Giovanni di Mozart, la nuova vita (o dannazione, a seconda dei punti di vista) del protagonista del film. Vicentini Orgnani, appartenente a una famiglia friulana che produce vino dal 1946 («abbiamo una piccola azienda, il terremoto del 1976 ha cambiato direzione alla mia vita ma i miei fratelli ancora lavorano là», spiega il regista) varia tra i generi e i bouquet dei vini, per una storia tra realtà e sogno. «Nei film spesso si parla di vino con grande imprecisione. Volevo provare a raccontarlo più in profondità, spiegare come ogni terra esprima un vino diverso e come corrisponda alla nostra identità - dice -. Ho cercato allora una storia sul vino e il romanzo di Fabio Marcotto ha dato il la».
La nota di partenza del film, girato a Trento, è un omicidio, quello della moglie (Mezzogiorno) di Giovanni Cuttin (Amato), infallibile e invidiato esperto e collezionista di vini. L'uomo viene arrestato e nel lungo interrogatorio al quale lo sottopone il commissario Sanfelice (Sermonti), prende forma il percorso faustiano compiuto da Giovanni. Da semplice bancario bevitore di centrifughe, dopo l'incontro con un misterioso professore (Wilson) e i suoi strani assistenti, Cuttin scopre la seduzione del vino e quella che inizia a esercitare lui stesso sulle donne. Tutto però ha un prezzo...
«Il libro di Marcotto è stato lo spunto iniziale, io ho approfondito l'elemento faustiano», dice Orgnani. Avevo diretto Giovanna in “Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni”, e ho avuto l'idea di usarla per un ruolo diverso. Lei non recitava da tre anni per la nascita dei suoi figli, e si è divertita. Vincenzo mi ha detto che nessuno prima di me l'aveva voluto così carino e ripulito in un film».
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