Da Ferrante a Maggie Gyllenhaal una figlia e una madre tormentata

Michele Gottardi
(L-R) British actress Olivia Colman, US filmmaker Maggie Gyllenhaal and US actress Dakota Johnson, pose at a photocall for 'The lost Daughter' during the 78th annual Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 03 September 2021. The movie is presented in the Official competition 'Venezia 78' at the festival running from 01 to 11 September. ANSA/CLAUDIO ONORATI
(L-R) British actress Olivia Colman, US filmmaker Maggie Gyllenhaal and US actress Dakota Johnson, pose at a photocall for 'The lost Daughter' during the 78th annual Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 03 September 2021. The movie is presented in the Official competition 'Venezia 78' at the festival running from 01 to 11 September. ANSA/CLAUDIO ONORATI

In un’isola greca arriva Leda, professoressa universitaria americana di mezza età, per una vacanza solitaria. Ma il contatto con una famiglia numerosa innesca in lei un meccanismo di affioramento della propria maternità. È, in sintesi, la storia de “The Lost Daughter”, tratto da “La figlia oscura” di Elena Ferrante, opera d’esordio di Maggie Gyllenhaal, sorella di Jake e attrice di fama lei stessa e in Concorso alla Mostra. La regista, a Venezia conferma che il libro è stato un vero colpo di fulmine: «Una parte nascosta della mia esperienza di madre e donna aveva trovato voce per la prima volta e ho pensato fosse entusiasmante, anche se pericoloso, condividerle».

Gyllenhaal sceglie due piani paralleli di narrazione, quello della Leda adulta, piena di fisime e qualche pazzia, impeccabilmente interpretata da Olivia Colman, e quello della giovane madre (Jessie Buckley) che lascia figlie e marito per un collega. Il raffronto continuo con il perrsonaggio di Dakota Johnson, la mamma della spiaggia, è per Leda un continuo rispecchiarsi in una vita passata, fatta di fughe e di ritorni, di affetti negati e ribaditi, fino a farle compiere anche qualche pazzia.

«È un personaggio lacerato, che a suo tempo ha scelto egoisticamente se stessa, con molti ripensamenti: situazioni condivise da chi si divide tra figlie e lavoro» conferma Dakota Johnson, alludendo anche alla sua vita personale. Davanti a questi temi, il rischio per un’esordiente è di fare un film a tesi, per un pubblico femminile e “The Lost Daughter” presta effettivamente il fianco a qualche ingenuità, con un eccesso di primissimi piani che evidenziano il disorientamento della donna. Nel cast, anche Alba Rohrwacher.

Il film uscirà nel 2021, ma non è stata ancora comunicata la data. —

MICHELE GOTTARDI

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