Da Freud ad Abdus Salam, uomini e donne che hanno fatto grande la scienza a Trieste

i personaggi triesteTrieste come furono un tempo Alessandria d’Egitto e Baghdad, come sono oggi San Francisco e Ginevra: città che grazie a un forte tasso di contaminazione culturale e a periodi di...

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Trieste come furono un tempo Alessandria d’Egitto e Baghdad, come sono oggi San Francisco e Ginevra: città che grazie a un forte tasso di contaminazione culturale e a periodi di grande slancio economico hanno realizzato la propria vocazione scientifica. Ma qual è il retroterra storico che ha consentito a questo lembo all’estremo nord est d’Italia, questa cerniera tra popoli e culture di diventare Città europea della scienza 2020?

Il saggio di Davide Ludovisi e Federica Sgorbissa “Trieste e la scienza. Storia e personaggi”, edito da Mgs Press e realizzato in collaborazione con Sissa Medialab, prova a ricostruirlo non in chiave didascalica, ma sfruttando quello che anche per il mondo della scienza è uno degli aspetti più coinvolgenti: le personalissime vicende umane degli scienziati, che al di là di esperimenti e scoperte, spesso ebbero una vita che vale la pena di essere raccontata. In questo libro, che sarà presentato alla Lovat venerdì alle 18 dagli autori, entrambi con 15 anni di comunicazione scientifica alle spalle, sono raccolte 70 biografie di uomini e donne che dall’800 hanno reso grande la scienza internazionale e che con Trieste hanno avuto un legame speciale.

Sono storie di personaggi famosi, come Sigmund Freud, che a Trieste giunse da giovane studente di medicina per la sua prima ricerca, Erwin Schrödinger, che sul Carso conobbe le teorie di Einstein, la coppia Edoardo Weiss e Vanda Shrenger, che portò la psicoanalisi in Italia, i geniali matematici triestini Bruno de Finetti e Pierpaolo Luzzatto Fegiz, la regina delle stelle Margherita Hack, prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, lo psichiatra Franco Basaglia, che dall’ex Opp di San Giovanni diede vita alla più grande riforma al mondo nell’ambito della salute mentale.

E ancora Joseph Ressel, geniale inventore di uno dei primi prototipi di elica navale, Massimiliano d’Asburgo, che da Trieste organizzò una delle più grandi spedizioni naturalistiche mondiali via mare, Franco Panizon, grande innovatore della pediatria italiana, Dennis Sciama, astrofisico britannico che tra i suoi discepoli annovera nomi del calibro di Stephen Hawking e Martin Rees, il premio Nobel Rita Levi Montalcini, che a 82 anni suonati da Trieste, in occasione della sua laurea honoris causa in Medicina, lanciò un toccante appello sui doveri degli esseri umani nei confronti dei propri simili e del mondo che culminò pochi anni dopo nella pubblicazione della Carta di Trieste.

Numerose sono anche le biografie di figure ancora poco note al grande pubblico che il libro aiuta a scoprire. C’è per esempio il chimico Humphry Davy (1778-1829), che ispirò a Mary Shelley il personaggio di Victor Frankenstein: considerato il fondatore dell’elettrochimica e del procedimento dell’elettrolisi nel porto adriatico condusse i suoi ultimi esperimenti, ossessionato da un’apparente nuova forma di elettricità. O Carl Weyprecht (1838-1881), tedesco di nascita e triestino d’adozione, coraggioso esploratore cui si deve l’istituzione dell’Anno Polare Internazionale. Grazie a una meticolosa ricerca storica non mancano nel libro i ritratti di alcune grandi scienziate del passato, come la polacca Evelina Ravis (1888-1977), pioniera della neuropsichiatria infantile. O Marta Cornelius-Furlani (1886-1974), prima donna dottorata in geologia all’università di Vienna, che per bypassare i divieti del tempo (le donne non potevano portare avanti campagne scientifiche sul campo se non accompagnate da uomini) scelse i propri compagni di vita tra i colleghi di lavoro.

Le vicende di tutti questi uomini e donne che con Trieste hanno avuto un legame speciale sono tasselli di una storia che affonda le sue radici ben duecento anni prima della nascita del Sistema Trieste, che pure è narrata attraverso le vicende del fisico Paolo Budinich e del collega e premio Nobel Abdus Salam. Il volume, che si avvale della prefazione del giornalista scientifico e scrittore Pietro Greco, è strutturato in tre parti: un’introduzione sul contesto storico, una parte centrale dedicata alle biografie, in ordine cronologico, e un capitolo sul panorama attuale. In appendice l’indice dei luoghi triestini della scienza, con l’invito a esplorarli per una sorta di tour turistico-scientifico della città. —

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