Danilo De Marco porta a Trieste i “Partigiani di un’altra Europa”

TRIESTE. Si intitola “Partigiani di un’altra Europa” la mostra fotografica di Danilo De Marco che verrà inaugurata domenica 25 ottobre a Trieste. Dopo l’apertura, prevista alle 11.15 a Palazzo Gopcevich, in via Rossini 4, resterà aperta fino all’8 dicembre
Dieci anni di lavoro e di ricerca, un migliaio di incontri e altrettanti ritratti fotografici. Danilo De Marco, che non ha bisogno di tante presentazioni, ha scavalcato le frontiere per mettere assieme una memoria collettiva della Resistenza di tutta Europa. La mostra è organizzata dall’Anpi del Friuli Venezia Giulia con la Regione e il Comune di Trieste.
I partigiani di allora, che in un momento difficile e tragico hanno deciso di stare dalla parte giusta, con lo stesso coraggio si sono rimessi in gioco in una doppia sfida della memoria e del tempo e il valore della loro scelta ci viene restituito dai ritratti che compongono la nuova mostra del reporter: 55 volti selezionati e stampati per la prima volta su carta fotografica in grandi dimensioni, di enorme effetto e sensazione grazie soprattutto all'accuratezza e alla tellurica della stampa. In un'inquadratura concentrata sul viso o meglio ancora sugli occhi, come nelle foto segnaletiche dei delinquenti e dei banditi, i volti della Resistenza Europea prendono l'iniziativa e a guardarti sono loro.
“Partigiani di un'altra Europa”, esposizione sostenuta dalla Regione e realizzata dall'Anpi regionale in co-organizzazione con il Comune di Trieste, verrà inaugurata domenica 25 ottobre alle 11.15 nell’antico Palazzo Gopcevich di Trieste; l'intera giornata vedrà il susseguirsi di più contributi: alle 11.30, dopo i saluti istituzionali, interverranno il poeta e partigiano Ciril Zlobec e l'antropologo Gian Paolo Gri; mentre alle 17.30 Gianluigi Colin, Arturo Carlo Quintavalle e Danilo De Marco dialogheranno intorno al tema “Fotografia e resistenza: occhi antichi intorno a noi”. Nel corso dell'inaugurazione due saranno i momenti musicali con Alfredo Lacosegliaz Patchwork Ensemble.
«È un grande piacere per il Comune di Trieste - dichiara l'assessore alla Cultura Tassinari - ospitare questo progetto che è di straordinaria attualità nel settantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale».
All'interno della mostra scorreranno le immagini di partigiano. video di forte impatto emotivo realizzato da Andrea Trangoni, le cui parole tratte dai diari inediti di Sergio Cocetta, il partigiano Cid, sono lette dalle voci di Aida Talliente e Massimo Somaglino con un breve testo finale scritto e letto da Erri De Luca.
Nell'occasione uscirà pubblicato dalla casa editrice Forum di Udine un libro dal titolo “Partigiani di un’altra Europa” con allegato il dvd. I ritratti e la voce dell'autore si intersecano con i preziosi contributi di Norman Manea, Giovanni De Luna, Carlo Arturo Quintavalle, Erri De Luca, Marco Cicala, Pierluigi Cappello, Annalisa Comuzzi e Gian Paolo Gri.
“Partigiani di un'altra Europa” sarà visitabile fino a giovedì 8 dicembre, con numerose iniziative collaterali che vedranno la partecipazione di scrittori, storici e giornalisti tra cui Furio Colombo e Santo Peli. Primo tra tutti l'incontro del 30 ottobre alle 17 con Jože Pirjevec, “La lotta di liberazione sul confine tra Italia e Jugoslavia”.
Numerosi anche gli appuntamenti rivolti alle scuole, con percorsi didattici, eventi teatrali, visite guidate e molto altro ancora, al fine di sensibilizzare le generazioni più giovani circa l'importanza determinante che la lotta di Liberazione ha avuto, nel corso della nostra recente storia collettiva, per l'affermazione dei principi democratici in Italia e su scala europea.
Nessuna commemorazione quindi, ma la ferma volontà di salvaguardare una memoria fondata su quel principio di resistenza che donne e uomini di ogni tempo hanno avuto la forza di reinventare e alimentare in mille contesti: contro la sopraffazione, contro l'ingiustizia, contro la rapina della libertà e della dignità.
E allora come scrive Quintavalle in un capitolo del libro: «Guardate quei neri dai toni scalati, quei chiari che corrodono gli scuri, la densità di ogni dettaglio, guardate, guardate e datevi il tempo che serve per poter entrare dentro una storia».
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