È tornata la banda dei ricercatori folli

"Smetto quando voglio - Masterclass" è la nuova commedia all’italiana

La banda dei ricercatori è tornata! E stavolta le migliori menti in circolazione, laureati eccellenti eternamente perdenti, costretti dalla crisi economica ad arrangiarsi nella produzione e la vendita di "smart drugs", dovranno collaborare con la polizia se vorranno riavere la fedina penale pulita e tornare in circolazione liberi e incensurati. "Smetto quando voglio - Masterclass", capitolo intermedio in attesa del prossimo "Smetto quando voglio - Ad honorem", riprende da dove il precedente racconto si era interrotto: Alberto Petrelli (Stefano Fresi), il chimico della banda, ha avuto un incidente ed è stato arrestato, mettendo nei guai anche gli altri complici. In primis Pietro Zinni (Edoardo Leo), capo-banda, al quale l'ispettore Paola Coletti (Greta Scarano) avanza la proposta di creare una task force per aiutare le forze dell'ordine a debellare la piaga delle droghe legali sul territorio romano. Per potenziare il gruppo, Zinni recluta nuove menti illuminate: un avvocato specializzato in diritto canonico al Vaticano, un anatomista improvvisato lottatore di muay thai a Bangkok, un ingegnere meccanico che tira a campare vendendo armi nel terzo mondo. Cervelli in fuga, insomma, che avranno l'opportunità di rientrare in patria per mettersi a servizio della legge. Non tutto andrà secondo i piani, ma ci sarà da divertirsi. Scazzottate, inseguimenti e assalti al treno, che danno a questa "commedia all'italiana" fedele al modello de "I soliti ignoti" una connotazione più "action". È forse questo l'aspetto più interessante della "masterclass". A un calo fisiologico dell'effetto sorpresa rispetto al primo capitolo, Sidney Sibilia risponde mescolando le carte, creando innesti di cinema internazionale che apparentemente guardano al modello della trilogia "Ocean's" di Steven Soderbergh. Si crea un mash-up con la giusta dose di ambizione e di umiltà in cui rientrano tradizione e innovazione, la fotografia acida di Vladan Radovic, dialoghi surreali tra latinisti, rincorse a bordo di side-car del Terzo Reich tra reperti archeologici e cantieri senza fine e un Luigi Lo Cascio strepitoso nell'inedita veste del "villain". Una conferma. "Smetto quando voglio" è la commedia italiana che ci piace. (bea. fio.)

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