Ecco il capolavoro di Monet che diede il nome agli impressionisti
PARIGI. Claude Monet voleva chiamarlo semplicemente “Impressione”: uno dei quadri più celebri al mondo - il riflesso del sole arancione nel mare e le barche dei pescatori immerse nella foschia del mattino - dal cui titolo deriva il nome “impressionismo”, è il protagonista dell'esposizione che si è appena aperta al Museo Marmottan di Parigi. I curatori della mostra - visitabile fino al 18 gennaio - Marianne Mathieu e Dominique Lobstein, hanno studiato l'origine e il destino di questa tela diventata icona della modernità. «Monet non ha mai dato un titolo al suo quadro», spiegano i curatori, ma aveva suggerito di chiamarlo 'Impression'. Fu invece presentato con il nome 'Impression, soleil levant' il 15 aprile 1874 nell'atelier parigino del fotografo Nadar per la mostra della 'Societè des artistes anonymes'. Un titolo che ispirò al critico Louis Leroy, del giornale satirico Le Charivari, il termine “impressionista” e che designerà in seguito gli artisti riuniti attorno a Monet».
Grazie all'analisi della posizione del sole e alla configurazione del porto di Le Havre, i curatori hanno cercato di identificare il punto d'osservazione di Monet: si tratterebbe della sua camera, all'Hotel de l'Amirautè, da cui l'artista guardava il porto industriale. La data più probabile della realizzazione della tela è per i ricercatori il 13 novembre 1872, come ha suggerito l'astrofisico dell'Università del Texas, Donald W.Olson, basandosi sullo studio delle maree e dei bollettini meteo del tempo, oltre che dall'analisi topografica del porto. Per quanto riguarda la sua storia, il quadro fu acquistato in occasione dell'esposizione del 1874 per pochi soldi, solo 800 franchi, da Ernest Hoschèdè e poi, quattro anni dopo, per 210 franchi, dal medico e collezionista di origine romena, Georges de Bellio. La figlia Victorine lo donò nel 1940 al Museo Marmottan.
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