Est, un road movie nella dittatura last minute di Nicolae Ceausescu

Nel 1989 tre ventenni di Cesena partirono per una vacanza nell’Europa dell’Est per assaporare gli ultimi fuochi di un mondo in disfacimento: il Muro di Berlino sarebbe caduto solo un mese dopo, e l’idea ingenua e romantica che i tre avevano del blocco sovietico in quel viaggio cambiò per sempre.
I veri protagonisti di questa storia, Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, l’hanno raccontata in “Addio Ceausescu” (ed. Il Ponte Vecchio), libro al quale ora si ispira il film “Est – Dittatura Last Minute” diretto da Antonio Pisu, disponibile da oggi nei cinema della piattaforma www.iorestoinsala.it. Il regista, figlio di Raffaele Pisu (che omaggia nella sequenza iniziale, ricordando che quelli erano gli anni di Craxi, del mitico Colonnello Baroni al meteo Rai e appunto di Pisu e Greggio alla conduzione di “Striscia la notizia”) orchestra un road movie rocambolesco e spassoso, col gusto del revival ma con un fondo amaro.
Pago (Matteo Gatta), Rice (Lodo Guenzi, il cantante della band Lo stato sociale qui al suo esordio da attore, dopo aver studiato all’Accademia Nico Pepe di Udine) e Bibi (Jacopo Costantini) a Budapest incontrano per caso un rumeno, fuggito dal regime, che chiede loro di recapitare una valigia alla sua famiglia a Bucarest.
Da lì, l’avventura picaresca entra nel vivo e diventa quasi spy story scontrandosi con la sofferenza e la paura dei rumeni sotto la dittatura. Pisu mescola al film i video dell’epoca ripresi dai veri protagonisti e spezzoni di telegiornali, con una colonna sonora dominata dai brani di Franco Battiato e atmosfere d’epoca ben ricostruite. Il film, piaciuto persino a Oliver Stone alle Giornate degli Autori a Venezia, poggia soprattutto sulla complicità dei tre bravi protagonisti che sposano il tono a volte naïf della sceneggiatura, per riportarci in anni cruciali di illusioni e disillusioni che, forse, abbiamo dimenticato troppo presto. —
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