Evelina Santangelo racconta vite di scarto “Da un altro mondo”
«Se fossi dietro una bancarella del mercato - cosa che non mi dispiacerebbe - direi venite, leggete questo romanzo che intreccia compiutamente quattro storie, anzi di più: contiene uno, due mondi! L'Italia, l'Europa, il nostro tempo così difficile da raccontare, anche solo perché la frammentarietà delle esistenze sembra rendere quasi impossibile afferrarne una porzione che oltrepassi le mura di casa».
Helena Janeczek, autrice tedesca, naturalizzata italiana, vincitrice del premio Strega dell'anno scorso con «La ragazza con la Leica», parla così del libro di Evelina Santangelo «Da un altro mondo» (Einaudi, pagg. 248, Euro 19,50), che è a sua volta candidato all'edizione di quest'anno.
Il testo si dipana raccontando «vite di scarto». Il ragazzo Khaled, fuggito da una guerra in Medioriente, parte dal cuore d'Europa, Bruxelles, con un trolley rosso per attraversare un'Italia di capannoni abbandonati, fabbriche in nero, sotterranei. Nella direzione opposta si muove il maresciallo Vitale a cui tocca l'ingrato compito di indagare sul caso dei «bambini viventi», così battezzati dall'isteria collettiva e mediatica, le cui prime inquietanti apparizioni sono segnalate in una scuola del sud, a Palermo. Intanto, una madre belga cerca il figlio scomparso un giorno qualsiasi in cui lei svolgeva il proprio oscuro lavoro, puliva degli uffici nella capitale politica d'Europa. Visto che poliziotti e magistrati vagano nell'incertezza, arresi all'idea che possa essere stato risucchiato dalla galassia jihadista o da quella neonazista, entrambe attivissime in rete con parole d'ordine spaventosamente simili, Karolina non si dà per vinta. Comincia a cercarlo ovunque, da sola. Infine c'è Orso, un vecchio burbero solitario, che compie pure lui un viaggio dell'eroe, anche se non si muove affatto dalla sua cascina al centro della pianura padana emiliana, perché l'imprevedibile lo coglie inaspettatamente tra le stesse mura di casa. Nel romanzo convivono dunque personaggi reali e personaggi inafferrabili, ossia veri e propri fantasmi. «Oggi, in un mondo dominato da paure, sospetti, verità non verificabili, esistenze umbratili, per toccare il cuore delle cose, bisogna parlare di fantasmi. - dice l'autrice palermitana - E in questo consiste un'idea possibile di realismo».
“ Da un altro mondo” per altro è già è stato premiato come libro dell’anno 2018 dagli ascoltatori di Fahrenheit. Un riconoscimento importante per l’autrice e per la sua storia storia feroce, attuale e amarissima, ambientata in un futuro prossimo: «Il romanzo -la motivazione - , molto intenso, a riprova che si può raccontare il mondo in poco più di 200 pagine, ha la forma di un thriller, forse di un noir, distopico».
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