Family Romance, Herzog e i suoi attori “in affitto”

epa03205835 German director Werner Herzog speaks after accepting the Order of Merit of the Federal Republic of Germany from the Bavarian Minister-President at the state chancellery in Munich, Germany, 04 May 2012. EPA/FRANK LEONHARDT
epa03205835 German director Werner Herzog speaks after accepting the Order of Merit of the Federal Republic of Germany from the Bavarian Minister-President at the state chancellery in Munich, Germany, 04 May 2012. EPA/FRANK LEONHARDT

In Giappone esiste un’azienda, la “Family Romance Llc”, che affitta ai clienti degli attori che fingano di essere parenti o amici in particolari occasioni, o per un periodo della vita. Riempie fittiziamente, insomma, il vuoto lasciato nelle persone dai rapporti reali. Werner Herzog, infaticabile indagatore delle zone oscure dell’animo umano, s’ispira da questa esperienza per intessere un film singolare (nei cinema regionali sulla piattaforma www.iorestoinsala.it) in bilico fra documentario e rappresentazione, tra vero e finto, come il tema che sonda. Il regista prende il proprietario della Family Romance, Ishii Yuichi, e gli fa reinterpretare, su una sceneggiatura canovaccio, i suoi servizi a diversi clienti: in particolare, viene assoldato dalla madre di una dodicenne per interpretare il padre che la bimba non ha quasi conosciuto. Ishii si cala a pagamento nella parte per mesi, la ragazzina si affeziona, e lui comincia ad avere qualche remora di coscienza. Dov’è il confine tra il reale e quello che vogliamo credere vero, tra apparenza e finzione? Herzog se lo chiede girando un film veloce, in digitale, con troupe leggera, chiudendosi in spazi angusti per esplorare, per una volta, non l’immanenza della natura ma abissi e paesaggi di solitudini. Lo fa in Giappone, dove ogni anno migliaia di persone muoiono senza che nessuno si accorga della loro scomparsa. Ne esce non solo la storia di una pratica bizzarra, almeno al nostro occhio occidentale, ma una riflessione sulla pregnanza della realtà che solo un esploratore esperto come Herzog poteva condurre senza perdersi. —



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