Fra Basovizza e Trieste gli investigatori dell’occulto

È l’ultimo volume della serie di cui è autore Paolo Morganti ambientata nel Cinquecento Un alchimista e un priore dal Friuli, al Carso, all’Istria...

Paolo Morganti è uno scrittore non inquadrabile in un solo genere. È autore prolifico di romanzi storici ambientati nel Friuli del Cinquecento, di gialli paranormali, romanzi ironici e racconti. Dal suo eremo in Carnia tesse da anni la tela di una saga ambientata nel Friuli contadino appena uscito dal Medioevo, in cui la lotta tra bene e male si rinnova tra i sabba delle streghe volanti e i benandanti e dove gli antichi culti agrari si confondono con le credenze religiose. L'ultimo volume di una serie ricca già di una decina di titoli, 'Il baratro delle anime' (Morganti editori, 432 pagine, 20 euro), riporta il lettore là dove lo avevano lasciato le vicende descritte ne 'L'Eretica': sul Carso, fra Basovizza e Trieste.

Ritroviamo i due personaggi che attraversano anche gli altri libri di Morganti, lo speziale e alchimista Martino da Madrisio e pre' Michele Soravito. Questa assortita coppia di investigatori dell'occulto deve ritrovare Francesco, figlio di Martino e di Meliga, e la piccola Teofila, rapiti da mercenari pronti a tutto, che vogliono sapere dove si nasconde l’eretica Anna. Lo scopo è mettere le mani sul Graal, la sacra reliquia della cristianità, ovvero il Calice in cui Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue del Cristo.

Per ritrovare i bambini, Martino, la moglie Mèliga, pre’ Michele, Math lo sciamano celta, Giordana e fra Riccardo Memling, priore dell’ospitale giovannita di Majano, ripartono alla ricerca di Anna, che ha lasciato alcune tracce per essere raggiunta, indicando come ultima meta il lontano e sconosciuto villaggio istriano di Cristoglie. La compagnia capeggiata dall’alchimista parte dalla sede del priorato, prosegue fino a Cividale, fa sosta a Faedis e s’allunga verso l’Adriatico fino al misterioso Carso: il villaggio di Basovizza trafitto dalla bora si rivelerà custodire antichi luoghi pagani e sacri luoghi cristiani, fra i quali l’inavvicinabile ‘Baratro delle anime’. Il cammino non è ancora finito: Duino, le foci del fiume Timavo, la chiesa di San Giovanni in Tuba e l’istriana Cristoglie sono le mete successive.

Il viaggio si rivelerà pericoloso. Non si tratterà solo di salvare la vita dei bambini e della donna, ma nel delicato momento della Riforma luterana e dell’imminente Controriforma, tutti loro saranno invitati ad accettare la sopravvivenza di credenze e riti in odore d’eresia, e l’esistenza di luoghi ed oggetti dotati di enorme potere. —

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P.M.

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