Genitori a 16 anni nel film “Slam” di Andrea Molaioli

Dopo “Piuma” di Roan Johnson, Andrea Molaioli mette in campo un altro film sulla gravidanza inattesa giovanile affidandosi a un romanzo di Nick Hornby come “Slam. Tutto per una ragazza” (edito in Italia da Guanda). Da qui un film, passato al Torino Film Festival e in sala con Universal dal 23 marzo, con lo stesso titolo, dove convivono le ansie, proprie a tutti gli adolescenti, a cui si aggiunge la paura di una maternità-paternità prematura, una sorta di destino nel caso della famiglia di Samuele (Ludovico Tersigni) il protagonista del film. Il ragazzo, sedici anni e con una grande passione per lo skateboard, ha infatti una madre (Jasmine Trinca) che proprio alla sua età lo ha partorito dopo una difficile relazione con l'esuberante marito (Luca Marinelli). Ma per Samuele, che passa le sue giornate con gli amici tra evoluzioni e cadute e ha un'amicizia immaginaria con il suo eroe di sempre (ovvero Tony Hawk il più grande skater di tutti i tempi) quel problema sembra lontano. Ma non dopo l'incontro con Alice (Barbara Ramella), una ragazza troppo bella a cui è impossibile rinunciare. Riuscirà Samuele, ad essere il primo della sua famiglia a non diventare genitore a sedici anni, come è già capitato a sua mamma e a sua nonna? L'esigenza di fare Slam - dice Molaioli - «nasce per raccontare un'adolescenza senza droga e delinquenza, ma in quanto tale. Un'adolescenza con il suo entusiasmo e le sue angosce per il futuro».
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