Geppi Cucciari è “Perfetta” monologo di tutte le donne tra comicità e tenerezza

Viene da pensare a una forte dose di autoironia se un monologo ha per titolo “Perfetta” e se a interpretarlo è una comica (ma anche conduttrice e autrice), tra le campionesse in fatto di sense of humor. Ma siamo sicuri che, nel monologo, Geppi Cucciari parli di sè? Il testo è di Mattia Torre, che firma anche la regia, e l’attrice lo porterà in scena oggi, alle 20.45, al teatro Verdi di Gorizia, e domani, alle 20.30, alla Contrada. Le musiche originali sono del trombettista Paolo Fresu e i costumi di Antonio Marras, che, con Geppi, forma un trio che ha la Sardegna come comun denominatore.
Signora Cucciari, può presentare brevemente il monologo?
«Questo spettacolo non è, tengo molto a chiarirlo, uno spettacolo di cabaret. È un monologo che tocca più temperature, di certo anche quella comica, ma non unicamente e non esclusivamente. Contiene anche altri colori e credo sappia anche essere a tratti tenero e malinconico. La protagonista non sono io, è una donna che mi somiglia forse ma con un lavoro, una vita e incombenze diverse dalle mie. E forse somiglia un po’ a tutte le donne, che ogni giorno devono gestire il lavoro, la famiglia, i colleghi, la spesa, la casa, i parenti e una lista infinita di pensieri».
La perfezione a volte fa paura. Quanto la apprezza?
«La perfezione non esiste. Esiste un modo di vivere che è un cammino costantemente, inesorabilmente imperfetto. E meno male: che noia chi si reputa perfetto!»
Perché ha scelto di interpretare il monologo di Mattia Torre?
«È la prima volta, a parte il musical degli Addams, che salgo sul palco con un testo non mio, interamente scritto da un autore che ha ideato, pensato, concepito lo spettacolo in totale autonomia. Affidarsi a Mattia Torre è stata una scelta consapevole e felice: scrive delle cose della vita in un modo unico, con uno stile impareggiabile e sono molto felice di questo lavoro insieme».
Che qualità ama maggiormente in un uomo? E in una donna?
«Amo chi può vivere nella sincerità, nell’onestà, chi è gentile, e la pastasciutta. Non sopporto le bugie, le scorciatoie e chi mangia l’aglio e si comporta come se avesse ingerito una Valda».
Tra i comici di oggi e di ieri, chi la fa ridere di più?
«Resto fedele ai miei miti di ragazzina, quando volevo essere divertente come Jerry Lewis e talentuosa come Dean Martin». —
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