Gloria ieri e oggi al centro dei temi del Festival della Filosofia
ROMA. La Gloria, che è il tema del prossimo Festival Filosofia a Modena, Carpi e Sassuolo (12-14 settembre), oggi che non è più frutto di altezza di virtù, opere insigni o qualità eccezionali (come dice la Treccani), serve a capire il nostro mondo, in cui si è trasformata in fama e celebrità, frutto di successo e notorietà nella società dell'apparire, dello spettacolo, del denaro e potere. Una bella sfida dunque per le oltre 50 personalità che terranno altrettante lezioni magistrali e per i circa 200 appuntamenti che hanno ideato gli organizzatori guidati dal comitato scientifico presieduto da Remo Bodei e dal direttore Michelina Borsari, che ricorda come, «scelta la parola tema, l'intero territorio coinvolto si mette a pensare, facendo emergere spesso idee fondamentali e sorprendenti».
Ieri, a Roma, Stefani Cargioli, nuovo presidente del Consorzio per il festival, ha tracciato l’identikit “economico” della kermesse: dal 2001 al 2013 si sono avute un milione e 629 mila presenze a 1.949 eventi (di cui oltre 500 lezioni magistrali di 267 filosofi), passando dalle 34 mila persone della prima edizione alle 218 mila di quella dello scorso anno, con una ricaduta economica per le tre città di 3,5-4 milioni di euro.
A affrontare i diversi argomenti saranno, tra gli altri, Enzo Bianchi, Roberta De Monticelli, Maurizio Ferraris, Umberto Galimberti, Michela Marzano, Emanuele Severino, Remo Bodei, Marc Augè, Nathalie Heinich, Zygmunt Bauman Ellis Cashmore, ma anche Alessandro Baricco e Alessandro Bergonzoni. Il programma propone poi come sempre «La lezione dei classici» con commento di studiosi di testi scelti ad hoc, un programma creativo e spettacolare di teatro, musica, performance e un insieme di 30 mostre, tra cui il punk inglese e i Sex Pistols.
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