I Berliner Philharmoniker in concerto a Lubiana il 18 febbraio

La mitica formazione sarà in Slovenia al Cankarjev dom sotto la direzione di Kirill Petrenko. Pullman da Trieste organizzati da Radioattività
Alex Pessotto



È una splendida occasione poter applaudire i Berliner Philharmoniker senza dover affrontare viaggi particolarmente lunghi e complicati, dato che la mitica formazione si esibirà al Cankarjev dom di Lubiana venerdì 18 febbraio, dalle 20, sotto la bacchetta del suo direttore stabile: lo straordinario Kirill Petrenko. Si comincia con l’esecuzione di Photoptosis, preludio per grande orchestra di Bernd Alois Zimmermann. A seguire, la Prima Sinfonia di Witold Lutoslawski e la Seconda Sinfonia di Johannes Brahms, senza dubbio la più celebre delle tre pagine proposte. L’evento si inquadra in una piccola tournée che inizia al Musikverein di Vienna martedì 15, dove i fortunati avranno modo di ascoltare ancora Brahms (Secondo Concerto per piano, solista András Schiff) e “Ripening” di Josef Suk, con la partecipazione delle voci femminili del Wiener Singverein. Il giorno successivo, nella stessa sala, il repertorio sarà invece quello di Lubiana e di Zagabria: proprio in Croazia, infatti, la compagine chiuderà il mini tour europeo sabato 19, prima di tornare a Berlino, precisamente venerdì 25 febbraio, diretta però da Gustavo Dudamel nella Seconda Sinfonia di Mahler “La Resurrezione”. Generalmente, per ascoltare l'orchestra la città più vicina al Friuli Venezia Giulia è Salisburgo, dove è ospite fissa del Festival estivo. Sempre a Salisburgo, dal 1967, i Berliner sono stati inoltre protagonisti assoluti del Festival di Pasqua, fondato in quell'anno da colui che, dal 1954, era il loro direttore a vita: il leggendario Herbert von Karajan, scomparso nell'89. Dal 2013, però, a Pasqua svolgono la propria attività in un altro festival: quello di Baden Baden, mentre nella città di Mozart, per l’Osterfestspiele, sono stati sostituiti dalla Staatskapelle di Dresda.

Ma davvero per raccontare la storia della straordinaria formazione, nata nel 1882 e da molti considerata la migliore al mondo, si potrebbero versare fiumi d’inchiostro e scrivere corposi libri, come, peraltro, già è stato fatto. L'orchestra elegge autonomamente il proprio direttore stabile; dalla creazione del complesso i direttori stabili sono stati: Franz Wüllner dal 1883, Hans von Bülow dal 1887, Arthur Nikisch dal 1895, Wilhelm Furtwängler dal 1922, e poi dal 1955 appunto Herbert von Karajan ne divenne il direttore per 35 anni. Con Nikisch, i Berliner affrontarono la loro prima registrazione di una composizione completa: nel 1916 incisero per la Deutsche Grammophon la sinfonia n.5 in do minore di Beethoven, evento sensazionale per quei tempi. Dopo quella di Karajan è giunta l’era di Claudio Abbado. Quindi, dal 2002 al 2018, è stata la volta di Sir Simon Rattle. L’epoca di Kirill Petrenko è partita con il 2019. In tempi remoti, invece, spiccano quelle di Hans von Bülow, Arthur Nikisch, Wilhelm Furtwängler, Sergiu Celibidache. E oggi, nell’organico, c’è ancora qualche musicista che ha suonato con Karajan, sul podio dei Berliner anche a Trieste, nel 1971, per la Società dei Concerti. Poi, però, ci sono state altre decine, centinaia di direttori ospiti: semplicemente i più grandi, come si conviene a un'orchestra d'eccezione, che ha naturalmente collaborato pure con solisti di chiara fama. Ecco perché l'appuntamento di Lubiana costituisce un evento assoluto. Per seguirlo, Radioattività organizza allora il consueto servizio pullman e di vendita biglietti, con prezzi che vanno dai 110 ai 240 euro. Proprio così: ci sono ancora posti disponibili per quella sera, al Cankarjev dom, nonostante la capienza ridotta al 50%. —

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