I Mille Occhi rilanciano la sfida Stallio e Ollio e omaggio a Piavoli

Il festival si terrà dal 13 al 18 settembre al Miela, con tante chicche e curiosità Sugli schermi “Maria Zef” di Cottafavi, una delle più belle produzioni regionali 



Li avevamo lasciati in una situazione in bilico, ammessi ma finanziati dai bandi regionali «per carenza di risorse»: una doccia fredda, quell'esclusione da due diverse graduatorie a distanza di pochi giorni, a seguito della quale si era levato, forte e spontaneo, un coro di voci a loro difesa e salvaguardia: da Marco Müller a Claudio Magris fino a personalità internazionali, tutti preoccupati per la loro sopravvivenza.

Li ritroviamo oggi pronti a ripartire: con il sottilmente ironico titolo rosselliniano "La Macchina Ammazzacattivi", dove ogni riferimento sembra non essere puramente casuale, “I mille occhi”, festival internazionale del cinema e delle arti, torna e rilancia con un'edizione molto speciale, la 18°, quella della maggiore età e particolarmente resistente, in programma dal 13 al 18 settembre al Teatro Miela a Trieste.

«È lo spirito collaborativo, di rete, quello con cui si è superato, seppur con molta difficoltà, questo momento di crisi - racconta il direttore artistico Sergio Grmek Germani -. Da parte della Regione, nonostante il festival fosse stato ritenuto ammesso e anzi primo in punteggio per qualità del progetto, c'è stata una sorta di irrigidimento che io spero tuttora, in base alla qualità del nostro lavoro, porti a un ripensamento. Noi però non abbiamo voluto aspettare che questo formalmente avvenisse: significava mettere in dubbio la realizzazione di quest'anno, mentre il festival ha bisogno di continuità nel lavoro. Abbiamo fatto le mosse che ci avrebbero consentito di fare il festival comunque, a budget ovviamente ridotto. Quali?

Coinvolgendo tutte le possibili fondazioni e istituzioni presenti sul territorio e sensibili culturalmente: la Fondazione CrTrieste ci ha dato un contributo molto più alto che in passato, la Fondazione Foreman Casali ce lo ha confermato, i cinque archivi nazionali Fiaf con in testa Cineteca del Friuli ci hanno ribadito la messa a disposizione gratuita di tutti i loro film e del loro lavoro; Cineteca con un sostegno particolarmente forte, tanto da diventare main partner e, insieme a Anno Uno, co-realizzatore del festival».

La programmazione audace unita all'indole di ricerca e sperimentazione del festival triestino ha creato negli anni estimatori fuori dai confini nazionali.

E l'eco della crisi è arrivato loro a maggior ragione. Per fare solo un esempio della rete che si è stretta intorno a “I mille occhi” uno dei più qualificati cinefili e collaboratori di festival russo, Boris Nelepo, verrà a Trieste per porre le basi di un comune lavoro: organizzare rassegne di cinema italiano, con I mille occhi, a Mosca.

Ma veniamo alle prime anticipazioni di ciò che vedremo dal 13 settembre. L'inaugurazione lancerà la personale completa del documentarista Franco Piavoli: è lui il Premio Anno Uno 2019, riconoscimento prestigioso a un cineasta unico del nostro tempo. Il regista de "Il Pianeta Azzurro", film capolavoro a detta di Tarkovskij, sarà a Trieste con le copie originali dei suoi film e anche terrà un incontro-lezione aperta a tutti.

Mischiare le carte è nel dna del festival: ecco, dopo la solennità di Piavoli, la comicità slapstick di Laurel&Hardy, di cui Germani esalta la «grandezza da cineasti e non solo da interpreti: faremo diversi film particolarmente rari e uno, "Sottozero", lo proietteremo con un doppio doppiaggio, di Zambuto-Sordi ma anche di Cassola-Canali».

In collegamento con la Mostra di Venezia, Germani rilancerà, con una proiezione, una delle più belle produzioni girate nella nostra regione, "Maria Zef" di Vittorio Cottafavi, fresco di restauro dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, nuovo partner da quest'anno, insieme a Cineteca del Friuli. Film carnico, in bella compagnia insieme ad altri film di luoghi di Cottafavi: "I cento cavalieri" girati in Spagna, ma ci sarà anche «il maremmano, quello della Langa, il film di montagna: mai fatti per le belle immagini, ma per trovare una forza di realtà e insieme d'invenzione artistica». Altri film di luoghi saranno "I Cimbri" e "Bellavista", su Sappada: autore ne è l'austriaco Peter Schreiner cui Vienna sta dedicando una personale completa: I mille occhi la anticiperanno con due dei suoi film "italiani" a Trieste, con Schreiner a presentarli in anteprima. —



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