I millennials raccontano tra fumetti e riflessioni la guerra dei ragazzi del ’99

Un’antologia di studenti triestini, di Pola, Buie, Graz e Colonia frutto di un lavoro di ricerca sul confine orientale

la recensione



Cento anni sono tantissimo tempo. Tutto ciò che è successo dall'inizio del Novecento a oggi è un materiale sterminato di storie, trasformazioni, apocalissi, scoperte e rivoluzioni. Forse perché della prima guerra mondiale abbiamo testimonianze fotografiche e riprese filmate, quel periodo sembra qualcosa che appartiene a un altro mondo. Il bianco e nero di quelle immagini rende astratti e alieni i soldati che si preparavano a combattere e spesso a morire. Le loro uniformi e la moda del tempo contribuiscono a datare e a bollare come “vecchia” quella realtà. In realtà in quel conflitto drammatico si sono trovati coinvolti i nostri nonni o bisnonni, una generazione con cui abbiamo un legame di discendenza prossimo.

Con queste premesse è molto interessante scoprire come i ragazzi di oggi vedono la guerra che è avvenuta un secolo fa, un argomento che, al di là delle celebrazioni e degli anniversari, è quanto mai vivo e presente, basti pensare al film di Sam Mendes “1917” nelle sale in questi gioni, solo l'ultimo di una ricca serie di lavori del genere. A raccogliere le sensazioni e i pensieri dei millennials e dei post millennials ci pensa la bella antologia “Suggestioni triestine. I giovani raccontano la Grande Guerra” (White Cocal Press – Bora.la, pagg. 286, euro 10) curata da Laura Capuzzo. Il libro contiene fumetti, racconti e riflessioni nati all'interno dei progetti e dei laboratori organizzati dall'associazione Radici & Futuro a partire dal 2013 che hanno visto protagonisti gli allievi delle scuole Divisione Julia e Brunner di Trieste, Dante Alighieri di Pola, Leonardo da Vinci di Buie, a cui si affiancano dei video che hanno coinvolto anche i licei triestini Petrarca, Oberdan e Carducci-Dante, il liceo Italo Svevo di Colonia, il Kirchengasse di Graz.

Il ponte tra il mondo di ieri e quello attuale è già evidente nel fumetto che campeggia in copertina: un ragazzo con la maglietta degli Angry Birds, protagonisti di un noto videogioco, che passeggia in piazza Unità spazzata dal vento della storia; tra le foglie che volano compare una fotografia che raffigura un ragazzo del passato ritratto nella stessa piazza. Ecco, i ragazzi autori del libro riescono ad azzerare le distanze e a portare davanti agli occhi del lettore quel mondo di un secolo fa. Sia che si tratti delle vicende dei cosiddetti “ragazzi del '99”, sia che si tratti di Luigi Rizzo e dell'affondamento della corazzata Wien o dei profughi di guerra dopo Caporetto, la capacità di questi giovani autori di immedesimarsi con le storie e i caratteri dei personaggi scelti o inventati è sorprendente. In molti casi si tratta di una forma di empatia commovente.

Le storie proposte sanno galleggiare tra il passato della guerra e il nostro presente, stanno tra il sonno e la veglia in un tempo dove i confini che separano vivi e morti svaniscono sapientemente. I protagonisti creati dai ragazzi permettono di entrare a pieno nelle vicende narrate, come in un flashback in cui gli stessi personaggi sognano se stessi che raccontano. Un bel gioco di specchi in grado di ritrovare la normalità e insieme la spettacolarità di alcuni episodi che, con il loro carico di dramma, hanno letteralmente fatto la Storia del secolo scorso. Accanto ai fumetti realizzati dai ragazzi compaiono quelli opera di Laura Bologna e Francesco Zardini, mentre tra i racconti ne figurano anche alcuni di Francesco Stradella.

I temi affrontati affondano tutti nel confine orientale e Trieste, l'Istria, le Alpi, il Tagliamento rivivono per mezzo di persone e situazioni che escono da ricerche basate su documenti e fonti storiche. Si svelano, così, intensi spaccati di vita di chi sullo stesso territorio e nella stessa Trieste ha combattuto da una parte o dall'altra della barricata. Un caleidoscopio che descrive con partecipazione queste terre e la complessità di quel terribile conflitto. A testimoniare il carattere internazionale dell'intero progetto ci sono le traduzioni in tedesco dei fumetti per mano degli studenti dell'università Karl Franzens di Graz coordinati da Florika Griessner e Susanne Mandl. —

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