I “Parenti serpenti” al Bobbio Lello Arena: «Capriola di emozioni»

Domani al Comunale di Cormons e da venerdì a lunedì a Trieste lo spettacolo di Carmine Amoroso che Monicelli portò sul grande schermo

TRIESTE. «’Parenti serpenti’ è la commedia che Monicelli ha portato sul grande schermo, e noi siamo molto felici di averla riportata alla prima destinazione che è il teatro»: così Lello Arena nel proporre lo spettacolo di Carmine Amoroso che il Teatro Comunale di Cormons ospiterà in prima regionale domani, alle 21, e che proseguirà la tournèe al Bobbio di Trieste dal venerdì al lunedì (con domenica 24 l’orario anticipato alle 15.30).

In scena Lello Arena con Giorgia Trasselli e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabrizio Vona diretti da Luciano Melchionna. «Il cinema – spiega ancora Arena – consente allo spettatore di stare lontano dalla tempesta; invece a teatro si è costretti a essere presenti, a sbirciare dal buco della serratura, e non è una posizione semplice». «Ci sono molte risate - continua Arena-, ci si diverte, ma è una commedia che costringe lo spettatore a una bella capriola di emozioni». Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari... Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi.

«Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – spiega il regista Luciano Melchionna - mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto».

All’improvviso però, i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. —

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