Il De Pisis dei Malabotta protagonista a Ferrara fra le mostre del 2015

di Franca Marri
A pochi giorni da inizio anno il calendario delle principali sedi espositive a livello nazionale offre già un ricco programma, di sicuro interesse per tutti gli appassionati d'arte, in molti casi innovativo per quanto riguarda il punto di vista dal quale vengono affrontati alcuni aspetti, personalità o momenti dell'arte moderna o contemporanea.
Iniziando dal nostro territorio, a Villa Manin dopo la grande retrospettiva dedicata a Man Ray (prorogata al 1° febbraio) sono attese per la primavera le Avanguardie russe dalla collezione di George Costakis, diplomatico di origini greche che lavorò per decenni all'ambasciata greca a Mosca.
L'esposizione, realizzata in collaborazione con Palazzo Chiablese di Torino dove la collezione è giunta qualche mese fa per la prima volta in Italia dal Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco, proporrà dipinti, guaches e acquarelli, lavori d'arte applicata, documenti, disegni e fotografie di artisti quali Malevich, Popova, Rodcenko, Rozanova, El Lissitzky, Stepanova.
In autunno sarà invece la volta di Joan Mirò: circa duecento lavori tra dipinti, ceramiche e sculture provenienti dalla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma de Mallorca, dove Mirò si ritirò a vivere negli ultimi trent'anni della sua vita, verranno esposti in villa dal 25 settembre.
Sul territorio nazionale, tra le più importanti aperture che si possono segnalare, "L'arte per l'arte. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis" offrirà, già a partire dal 31 gennaio al Castello di Ferrara, una galleria di capolavori con opere selezionate dalle collezioni delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari.
L'iniziativa intende riconsegnare al pubblico il patrimonio rimasto celato in seguito al terremoto del 2012 e sottolineare il rilievo della pittura moderna ferrarese attraverso due protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento. In particolare, a raccontare il percorso creativo di De Pisis, saranno le opere che sono entrate a far parte delle raccolte ferraresi soprattutto grazie all'attività della Fondazione Pianori e al generoso lascito di Manlio e Franca Malabotta.
Sempre a Giovanni Boldini sarà dedicata la nuova mostra dei Musei San Domenico di Forlì intitolata "Boldini. Lo spettacolo della modernità", dal 1° febbraio al 14 giugno. Uno dei punti di maggior forza della rassegna sarà la riconsiderazione della prima stagione dell'artista negli anni che vanno dal 1864 al 1870, trascorsi prevalentemente a Firenze a stretto contatto con i Macchiaioli.
Dal 14 febbraio al 14 giugno a Palazzo Roverella di Rovigo sarà di scena “Il demone della modernità. Pittori visionari all'alba del secolo breve”. A raccontare, interpretare e vivere nelle loro opere l'irrompere della modernità nel mondo tardo ottocentesco e il suo deflagrare nei primi tre decenni del secolo breve saranno grandi artisti europei: James Ensor, Franz Von Stuck, Leo Putz, Odillon Redon, Arnold Boecklin, Paul Klee, Ciurlionis, Max Klinger, Leon Bakst, Alfred Kubin, Felicien Rops, Gustav Moreau, Mar. io De Maria, Guido Cadorin, Cagnaccio di san Pietro, Alberto Martini e altri, in una sinfonia di opere cui faranno da contrappunto le musiche di Wagner e le originalissime immagini di New York di Gennaro Favai.
A Roma alle Scuderie del Quirinale il 5 marzo si inaugurerà “Matisse. Arabesque” con cento opere tra dipinti, disegni e costumi teatrali riferiti all'intero arco della sua produzione artistica (fino al 21 giugno), mentre a Palazzo Ducale di Venezia il 6 marzo aprirà al pubblico l'esposizione “Henri Rousseau. Il Candore Arcaico” a ripercorrere la storia del pittore autodidatta di modestissime origini, contemporaneo di Picasso e Monet, considerato il più importante messaggero dell'arcaismo in pittura (fino al 5 luglio).
A Reggio Emilia dal 14 marzo al 14 giugno “Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza” presenterà la figura del grande Maestro di Sansepolcro nella sua doppia veste di disegnatore e grande matematico. Per la prima volta da mezzo millennio sarà riunito a Palazzo Magnani l'intero corpus grafico e teorico di Piero della Francesca: i sette esemplari, latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio Emilia), i due codici dell'Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze). Le opere presenti in mostra saranno un centinaio tra dipinti, disegni, manoscritti, opere a stampa, incisioni, sculture, tarsie, maioliche e medaglie di diversi artisti.
Al genio di Leonardo è invece dedicata la mostra che aprirà il 15 aprile 2015, a Palazzo Reale, a ridosso dell'apertura di Expo 2015, la più grande esposizione dedicata a questo poliedrico protagonista del Rinascimento mai ideata in Italia. Il percorso espositivo presenterà opere autografe di Leonardo - dipinti, disegni e manoscritti -, introdotte dalle opere dei suoi predecessori - pittori, scultori, tecnici, teorici - a contestualizzare il contributo di Leonardo nella storia dell'arte, della scienza e della tecnica. Le sezioni finali mostreranno inoltre l'influenza di Leonardo pittore e teorico dell'arte in età moderna e la formazione del suo mito, incentrato sulla Gioconda.
Anche le opere di Giotto saranno protagoniste a Expo 2015: il Polittico Stefaneschi, il Polittico di Bologna e il Polittico di Badia arriveranno a Milano per arricchire il percorso espositivo della mostra “Giotto, l'Italia” in programma sempre a Palazzo Reale dal 2 settembre al 10 gennaio 2016.
"La Rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudí" è il titolo invece della prossima mostra che si inaugurerà ancora a Ferrara, nella prestigiosa sede di Palazzo dei Diamanti, dal 19 aprile al 19 luglio. "La Rosa de Foc", in catalano, indicava per gli anarchici all'inizio del Novecento il nome in codice di Barcellona; un nome che evoca, allo stesso tempo, il fermento che a cavallo del secolo infiammava la vita politica, sociale e culturale della capitale catalana, ma anche i violenti attentati dinamitardi di cui fu teatro la città. Sarà una mostra di forti colori e forti emozioni.
Per Palazzo Zabarella a Padova bisognerà quindi attendere il 3 ottobre quando si aprirà la rassegna dedicata Giovanni Fattori con oltre cento opere dell'artista macchiaiolo toscano, le celebri tavolette di tema paesaggistico, i dipinti monumentali di soggetto risorgimentale, i magnifici ritratti, le scene di vita popolare.
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