Il Duo Šiškovic-Ferrini al Conservatorio ricorda Tartini con tre prime assolute

il concerto
È l’unico violinista al mondo ad aver registrato tutte le sonate di Giuseppe Tartini per violino solo: «Una passione che arriva da lontano – spiega Crtomir Šiškovic, esegeta fra i più noti e apprezzati a livello internazionale del grande compositore –. La scintilla si è accesa subito, proprio per la vicinanza della mia città natale, Trieste, a Pirano, dove Tartini è nato e ha iniziato la sua brillante carriera». «Ho sempre pensato - continua Šiškovic- che le sue opere avrebbero dovuto essere più conosciute nel nostro tempo. Ho cominciato registrando molte esecuzioni di partiture tartiniane nella sede Rai slovena a Trieste e avviando una collaborazione con la musicologa Margherita Canale per rintracciare molti inediti di Tartini in tutto il mondo: scoperte sempre estremamente emozionanti. Poi, naturalmente, ho avuto la fortuna di incontrare delle persone e istituzioni che mi hanno aiutato e venticinque anni fa con il cembalista Luca Ferrini abbiamo dato inizio al nostro sodalizio artistico».
Sarà proprio il Duo Crtomir Šiškovic violino e Luca Ferrini clavicembalo, Ensemble annoverato come un’eccellenza a livello mondiale per l’esecuzione delle musiche di Giuseppe Tartini, a siglare oggi il secondo appuntamento in cartellone per il festival “Il Suono di Tartini”, chiamato a scandire l’omaggio al grandissimo compositore e violinista di Pirano nel conto alla rovescia verso i 250 anni dalla sua scomparsa. Luca Ferrini, solista e camerista noto sulla scena internazionale, completa la simbiosi artistica del Duo, arricchendo le sonate concepite per violino e basso continuo: un’alchimia perfetta di cui l’Ensemble darà prova oggi, alle 20. 30 nella Sala Tartini del Conservatorio di Trieste. “Tartini e le sonate degli allievi” titola l’evento, a cura dei docenti Margherita Canale e Paolo Da Col, incentrato sul repertorio da camera a violino e cembalo. Una serata che offrirà ben tre prime esecuzioni assolute: quelle di Aloisio Lodovico Fracassini (1733-1798 – Sonata in Re maggiore per violino e basso), di Pierre La Houssaye (1735-1818 –Sonata in Do maggiore op. 1 Nr. 1 per violino e basso) e di Johann Gottlieb Naumann (1741-1801 – Sonata in Sol maggiore per violino e cembalo). «Commemorando Tartini – spiega ancora Šiškovic – è d’obbligo ricordarsi anche della sua Scuola delle Nazioni, a quel tempo la più importante d’Europa: oltre al violino insegnava anche la composizione musicale, ed è così che si formarono gli allievi. Per questo concerto ne abbiamo scelti tre, di altrettante nazioni e ciascuno ha il suo stile: quello di Naumann, noto come compositore d’opera, improntato al classicismo. Le sue partiture, insieme a quelle di Fracassini e del francese Lahoussaye, esprimono bene l’evoluzione della tecnica violinistica». Violinista, compositore, ma non solo: Tartini come eclettico precursore dell’epoca dei’Lumi’: «Tartini è stato sicuramente una personalità poliedrica – conferma Šiškovic – non si dedicava soltanto alla musica, ma anche alla scienza, letteratura, filosofia». Il “festival tartiniano” continua fino al 19 settembre nell’ambito del progetto Interreg “tARTini: Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini. —
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