Il mondo di Bigas Luna, tra ragione e passione

Si apre oggi al Castello di Susans “Maravee Mind”: progetto sul regista catalano, che fu anche designer, videomaker, fotografo
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UDINE. Con “Gli emisferi di Bigas Luna”, mostra-omaggio all’opera e alla vita dell’artista e regista catalano nella costante tensione fra ragione progettuale e passione, oggi alle 18.30, al Castello di Susans (Majano) prende il via la XVI edizione di “Maravee”, il Festival ideato e curato da Sabrina Zannier. Suddivisa in sei sezioni distribuite sui tre piani del castello, la mostra(fino al 12 novembre) metterà in scena attraverso le scenografie della triestina Belinda de Vito la poetica onnivora e plurale che Bigas Luna ha riversato nel suo universo creativo utilizzando i linguaggi più disparati: dalla video arte al design, dalla fotografia al disegno- collage, sempre in parallelo all’opera cinematografica, in un percorso tra Dadaismo, arte Concettuale e Surrealismo, quest’ultimo a ridosso dell’amicizia con Salvador Dalì. Tutt’attorno un vasto corollario di immagini raccolte da Sabrina Zannier in Spagna tra 2012 e 2017 nella casa e nello studio dell’artista in una ricerca condotta prima con lui, poi con la moglie Maria Celia Oros Valencia.


«Maravee Mind - dice Zannier - è un palcoscenico aperto sulla relazione fra Ragione e Passione. È una messa in scena della mente visionaria, che assapora la vita alla costante ricerca dell’equilibrio fra progettualità raziocinante e passione debordante. È un set teatrale. È un modo immersivo di vivere l’arte e lo spettacolo, all’insegna dell’esperienzialità emozionale».


Nella prima sezione, “La Visionaretà progettuale”, trovano spazio video inediti del regista catalano. A corredo della sezione la performance di e con Giulia Bauzon, Valentina Caliri, Giorgia Gerolimetto dell’Associazione Danza e Balletto, omaggio al paesaggio carsico di Sillani Djerrahian, artista selezionato per la vicinanza poetica al lavoro di Bigas Luna.


“Dall’oggetto al soggetto: cortocircuito fra design e corpo performativo” apre una finestra sul mondo del design ricreando una composizione di tavoli ispirati a quelli progettati negli anni ’70 da Bigas Luna che - oltre al successo ottenuto nel campo del design - venivano utilizzati dall’artista nelle gallerie d’arte per la realizzazione di performance da lui stesso ideate e dirette. La sezione verrà completata dalla performance di danza di e con Erica Modotti e Maria Anna Deidda dell’Associazione Danza e Balletto.


Con “Intimismo uterino” - la terza sezione ospitata nel grande salone al secondo piano - verrà ricostruita l’Habitaciò rosa presentata nel 1973 da Bigas Luna in qualità di designer dello Studio Gris di Barcellona nell’ambito dell’esposizione Interiorisme 73. L’interno abitativo tutto rosa, composto da letto, tavolini, poltrone e lampade, sarà - come nell’originale - visibile solo dalla finestra. All’esterno una struttura zigzagante e fluorescente farà da sfondo alla performance di canto lirico del soprano Lara Matteini.


“Lo Studio: ragione e passione tra natura e pittura” restituirà le immagini dello studio in cui l’artista dipingeva le tele. La sala sarà animata dalla lettura attoriale di Massimo Somaglino.


La sezione “Il Regardeur: ragione e passione tra natura e cibo” offrirà allo spettatore la possibilità di vedere ricostruito il Regardeur, struttura installata a cielo aperto e utilizzata da Bigas Luna per osservare le tele sospese nel paesaggio.


Chiude il percorso espositivo “A tavola con Bigas Luna”: intitolato Eros e Gusto, è una cena/spettacolo con vintage dj set di Yeronimus Kaplan. Completano questo poliedrico viaggio le opere di Carlo Vidoni, Mario Sillani Djerrahian, Mariastella Corsi scelte da Zannier per vicinanza poetica al concetto di “Madre terra” di Bigas Luna; quelle di Calogero Condello per la dedizione al corpo umano e di Saturno Buttò per il tripudio dell’universo femmineo.


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